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Sarri racconta il suo calcio: “La preparazione settimanale della partita”. Terzo capitolo

Per capire di più sul nuovo tecnico del Napoli, approfondiremo il lavoro di Sarri attraverso una sua tesi, scritta da lui per il Corso Uefa Pro Licence 2006/2007 tenutosi a Coverciano. Dopo la Premessa e il Primo capitolo (LEGGI QUI) e il secondo capitolo (LEGGI QUIecco a voi il terzo capitolo.

CAPITOLO 3 – IL MERCOLEDI’

Mercoledì mattina:

ore 9,30 solita breve riunione dello staff tecnico per l’organizzazione delle due sedute di allenamento previste durante la giornata.
Ore 10,00 allenamento
Obbiettivo: anche questo allenamento ha un obbiettivo esclusivamente fisico, nella settimana presa in considerazione questo era rappresentato dalla forza da campo.
Svolgimento allenamento: dopo un riscaldamento specifico pre-forza si passa ad un circuit-training di forza da campo e si conclude l’allenamento con una esercitazione in linea con l’obbiettivo dell’allenamento – 5+5:5+5, partita tre tocchi con goal di prima 5:5 con 5 giocatori di sponda per squadra, ogni minuto al segnale dell’allenatore la palla in gioco ma si scambiano le posizioni chi gioca e chi è in sponda, 2 serie di 10’, recupero tra le serie 3’. Anche in questo caso nella determinazione degli spazi si tiene conto dell’obbiettivo fisico dell’allenamento, per cui si privilegiano spazi stretti – 30×20 mt. – in modo che il lavoro muscolare sia prevalente su quello organico.

Mercoledì pomeriggio:
ore 15,00 allenamento
Obbiettivo: questo allenamento è dedicato alla ricerca delle correzioni delle problematiche sorte nell’ultima partita effettuata; con il preparatore è stato concordato che l’allenamento sia effettuato su alta intensità e per la verifica di questo secondo obbiettivo ogni giocatore indossa un frequenzimetro che dopo l’allenamento sarà scaricato su computer per la verifica.
Problematiche riscontrate nell’ultima partita: la squadra in fase di impostazione ha manovrato troppo per vie orizzontali, andando raramente alla verticalizzazione; anche in fase di ripartenza non è stata molto efficace, pur mostrando propensione al pressing in zone alte di campo ed avendo recuperato diversi palloni nella metà campo avversaria. Nella seconda parte della partita ha mostrato qualche difficoltà nel seguire la palla da dietro, finendo per allungarsi e sfilacciarsi tra i reparti.
Svolgimento: dopo una fase di riscaldamento in tecnica individuale a velocità crescente, fase conclusa con un possesso palla a 2 tocchi in spazi stretti, l’allenamento si basa su tre partite a tema che sono in stretta relazione con le problematiche incontrate.
Partita a tema numero 1: in relazione al fatto che la squadra ha mostrato scarsa propensione alla verticalizzazione si gioca 8:8 in un campo di 40X30 mt. ed ogni squadra ha due sponde ai lati della porta che attacca; si gioca a tre tocchi con goal di prima, il goal vale doppio se arriva dopo la sponda e triplo se la sponda viene fatta su una palla riconquistata e subito verticalizzata sul giocatore di sponda. Si procede a 5 serie di 3’ con 30’’ di recupero tra le serie, per cui ad ogni giocatore spettano 4 serie dentro ed una in sponda – fig. 1 –

Partita a tema numero 2:   in relazione al fatto che la squadra, pur andando bene al pressing alto, non ha poi mostrato efficacia nella ripartenza corta, si gioca 10:10  in un campo di 55X40mt ed entrambe le squadre sono con il nostro modulo abituale (4-2-3-1);   si gioca normalmente a tre tocchi con il goal di prima ed il goal che viene fatto in seguito ad una riconquista palla nella metà campo avversaria trasformata in tiro nell’arco di 5’’ vale triplo;   si effettuano 3 serie di 4’ con 1’ recupero tra le serie   –   fig. 2   – 


Partita a tema numero 3: in relazione al fatto che la squadra nel finale di partita, quando era stanca fisicamente e mentalmente, ha palesato difficoltà a rimanere corta da dietro quindi a seguire la palla in uscita, si gioca sempre in 10:10 con un campo delle stesse dimensioni rispetto a prima, sempre con le due squadre in modulo; si gioca a tre tocchi con goal di prima ed il goal è valido solo se tutti i componenti della squadra nel momento del tiro sono nella metà campo avversaria, diventa doppio se qualche avversario rimane nella metà campo opposta – fig. 3a 3b 3c – si effettuano 2 serie di 12’ con recupero di 3’ tra le serie.


Al termine della seduta di allenamento il preparatore atletico riversa i cardio nel computer e singolarmente analizza che l’obbiettivo fisico dell’allenamento sia stato raggiunto; nel nostro allenamento odierno il grafico cardiaco – vedi fig 4 – dimostra che i dieci momenti di alta intensità previsti sono stati effettuati correttamente. Allenatore e collaboratore proseguono con la visione dei prossimi avversari.  

Maurizio Sarri – Tratto dal sito della FIGC. Il prossimo capitolo sarà online domani.
 


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