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Alberto Caccia: “Sarri ha alzato l’asticella. Con 5 centrali di ruolo è assurda l’emergenza in difesa”

Tre domande al giornalista e redattore di 100×100 Napoli Alberto Caccia.

Sarri ha detto che non firma per il secondo posto: solo una dichiarazione per caricare i giocatori in vista della trasferta di Milano o perché davvero crede in una possibile rimonta

“Sarri è indecifrabile in tal senso, entrambe le “strade” però possono confermare una cosa: finalmente si è alzata l’asticella degli obiettivi e non ci si nasconde dietro a banalità come il quinto posto obiettivo minimo in linea con la classifica dei fatturati. Non firmare per il secondo posto e dirlo pubblicamente responsabilizza i ragazzi, soprattutto i più giovani e può dare una carica in più. Che poi ci creda o meno questo non ci è dato sapere”.

Il Napoli in rosa per due posti ha 5 centrali, Albiol, Chiriches, Koulibaly, Tonelli e Maksimovic, ma corre il rischio di giocare la gare decisiva contro il Milan in emergenza in difesa

“Purtroppo la Coppa d’Africa e la concomitanza degli infortuni ha messo ko l’attuale reparto ed è assurdo considerando che mai come quest’anno abbiamo una folta concorrenza per 2 maglie. Negli anni scorsi avevamo i difensori contati e non avevamo mai avuto questi problemi. Magari l’emergenza ti fa scoprire Łasicki, per il quale bramano tante squadre ma non riesce ad andar via proprio per sopperire alle mancanze numeriche in difesa”.

Negli stadi italiani di Serie A ogni 100 posti disponibili solo 55 vengono occupati. Meglio della Serie A anche i campionati di Belgio e Olanda, peggio solo la Primeira Liga portoghese. La Premier League inglese ha incassato 10 miliardi di euro dai diritti TV per il triennio 2016-2019 eppure vengono trasmesse dolo la metà delle partite di campionato.  Per tornare a vedere gli stadi pieni come negli anni 70 e 80 pensi sia il caso che la Serie A segua la politica del campionato inglese?

“Credo che ad oggi la politica inglese post-Heysel sia l’unica attuabile, anche se all’epoca il cambiamento radicale inglese nacque dall’ennesimo evento nefasto e luttuoso nel calcio. Le tv ancora non erano piattaforme che ti facevano finanche vedere luoghi sacri come lo spogliatoio pre-gara in diretta, ma si può fare un tentativo. La problematica però risiede anche nelle nostre leggi, in Italia uno stadio con più di 50 anni diventa praticamente intoccabile, in Inghilterra no e difatti oltre a impianti nuovissimi hanno riammodernato benissimo strutture antecedenti alla seconda guerra mondiale, oppure hanno potuto abbattere e rifare ex novo uno stadio-monumento come Wembley. La politica dovrebbe capire certe cose, il calcio è il primo sport italiano con innumerevole distacco su tutti gli altri, fa da traino economico-commerciale. Bisogna cambiare certe leggi per far cambiare il calcio italiano”.

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