Curiosità

Alla scoperta di Dugout, il social dedicato esclusivamente al calcio

Dopo la notizia dell’accordo tra Dugout ed il Napoli sorge spontanea una domanda: ma di che si tratta? Scopriamo insieme il nuovo social che sta spopolando nel mondo del calcio.

 

 

Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat, sono solo alcuni dei tanti social network che permettono ai tifosi di seguire in maniera più completa la propria squadra ed i propri sportivi preferiti. Una mania scoppiata negli ultimi anni, un trend a cui le società ed i professionisti sembrano dedicarsi con deciso interesse. Da poco a questo nutrito gruppo si è unito Dugout, letteralmente “panchina”, che si è chiaramente mostrato (già nel nome) come un social dedicato esclusivamente al mondo del calcio.

Nato dall’idea di due esperti in comunicazione britannici, Elliot Richardson e James Hilton, Dugout ha visto la luce grazie all’Arcadia Group di Sir Philip Green e, nelle intenzioni dichiarate dal vice presidente Kate Burns, mira ai “millennials”, il la fascia più giovane di tifosi, notoriamente più difficile da raggiungere. A questo deve la leggerezza dei contenuti e la grafica molto videoludica (decisamente somigliante a quella di PES). Già oltre 30 squadre professionistiche (oltre al Napoli, le italiane sono Juventus, Milan, Inter, Roma e Bologna) e quasi 70 giocatori hanno aperto il proprio canale dove postare foto, video ed interviste. Ma cos’ha spinto società come Real Madrid, Bayern Monaco, Chelsea e Barcellona ad intraprendere questa nuova strada?

“Il gioco del calcio ad oggi è diventato sempre più globale, i tifosi non vogliono solo guardare le partite dei loro rispettivi paesi ma poter seguire le loro squadre e giocatori preferititi in tutto il mondo. Questo è esattamene quello che offre Dugout, accesso esclusivo per i fan che hanno il desiderio di vedere quello che succede “dietro le quinte” e nella vita dei loro idoli“, queste le parole del presidente Elliot Richardson, ma questo non è diverso da quanto si può trovare su Facebook o Instagram. Il motivo principale che ha spinto tante società e tanti giocatori del presente e del passato (come, per dirne uno, Pelè) a cercare Dugout, sembra essere proprio quello economico. La differenza sostanziale con gli altri social infatti è la ripartizione dei proventi delle pubblicità, che sulla “panchina” è del 50%. Un margine di guadagno decisamente superiore rispetto alla concorrenza.

L’utente non deve fare altro che creare il proprio account, scegliere le squadre o i giocatori che vuole seguire e tuffarsi in contenuti catalogati e facilmente reperibili, tra sfide in allenamento, interviste, compilation di giocate o semplici sprazzi di vita quotidiana. Ma Dugout, presto, potrebbe riservare qualcosa di più, già infatti Twitter ha siglato un accordo con la NBA per la possibilità di trasmettere live gli eventi sportivi; Facebook ha trasmesso una partita live della Roma, oltre alle partite della Lega Pro ed al “testimonial game” di Ronney tra Mancheter United ed Everton; Snapchat ha un accordo con la NFL. Non resta quindi che aspettare per scoprire insieme cosa Dugout potrà regalare agli appassionati di calcio in futuro.

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