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Antonella Leardi: “Vorrei un gesto d’amore dai protagonisti del calcio. Oggi si vada allo stadio con lo stesso spirito di Ciro”

Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, affida alle colonne de La Gazzetta dello Sport i suoi pensieri nel giorno di Napoli-Roma.

Oggi si gioca Na­po­li-Ro­ma, lo­gi­co che per me e la mia fa­mi­glia sia una par­ti­ta par­ti­co­la­re dopo quan­to è ac­ca­du­to a Tor di Quin­to in oc­ca­sio­ne della fi­na­le di Coppa Ita­lia. Però, ho un solo de­si­de­rio forte: vor­rei che tutti i ti­fo­si che oggi an­dran­no al San Paolo uscis­se­ro di casa con lo stes­so spi­ri­to che aveva mio figlio Ciro quan­do an­da­va a ve­de­re la par­ti­ta della sua squa­dra del cuore. Me lo ri­cor­do quan­do var­ca­va la so­glia della porta con la sciar­pa al collo, era felice. Per lui il cal­cio era una festa e quin­di spero sia una festa anche la par­ti­ta tra Na­po­li e Roma. Non deve es­se­re un gior­no tri­ste, non lo sarà per me se i ti­fo­si ter­ran­no alta la ban­die­ra della spor­ti­vità nel nome di Ciro Espo­si­to. Lui vive nel cuore di co­lo­ro che amano lo sport. Quel­lo au­ten­ti­co per il quale io continuerò a com­bat­te­re af­fin­ché il sa­cri­fi­cio di mio fi­glio non sia stato vano. 

Sono una por­ta­tri­ce di pace, ma non pre­ten­do nulla. Nes­su­no mi ridarà mio fi­glio, però mi sarei aspet­ta­ta e mi aspet­to an­co­ra un con­cre­to gesto di amore da parte dei pro­ta­go­ni­sti di que­sto sport per riap­pa­ci­fi­ca­re le ti­fo­se­rie di Na­po­li e Roma, non nei con­fron­ti di Ciro. Ho par­la­to con tanti ultrà e resto fi­du­cio­sa che il cal­cio possa cam­bia­re o quan­to meno possa tor­na­re ad es­se­re uno spet­ta­co­lo da guar­da­re tutti in­sie­me. Vor­rei na­po­le­ta­ni e ro­ma­ni­sti mi­schia­ti tra il pub­bli­co, ma so che oggi non sarà pos­si­bi­le. 

Tutti do­vrem­mo fare qual­co­sa per non ve­de­re mai più bam­bi­ni che pian­go­no allo sta­dio, come è ac­ca­du­to quel tra­gi­co 3 mag­gio. Gli animi deb­bo­no calmarsi, il cal­cio deve re­ga­la­re solo gioia. La stes­sa che mi re­ga­lerà oggi la vi­si­ta della mia ni­po­ti­na che ar­ri­va da Bre­scia. E’ il mo­ti­vo per il quale non penso che andrò allo sta­dio. Credo sia un segno che lei venga a Na­po­li pro­prio oggi. Era molto le­ga­ta a Ciro ed è una spe­ran­za di fe­li­cità per la mia fa­mi­glia. 

 

 

 

 

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