Editoriale

Basta ipocrisie, è il momento di decidere che valore ha il calcio

L’esonero di Claudio Ranieri potrebbe essere una buona occasione per chiarirsi le idee una volta per tutte.

Bisogna stabilire se le società di calcio sono solo aziende,come altre, che generano profitto, oppure qualcosa di diverso e non ancora ben identificato.

 

Le società a scopo di lucro licenziano continuamente i propri manager quando non raggiungono gli obiettivi, anche se in passato hanno fatto molto bene.

Non finiscono sulle prime pagine dei giornali e nessuno si scandalizza.

I lauti stipendi compensano il rischio.

 

Il discorso cambia, se le società calcistiche si considerano qualcosa che va oltre un business plan.

Se il valore di una società è determinato non solo, dagli introiti o dai i piazzamenti ma anche dalla passione dei tifosi, dalla storia,
dalla simbiosi con la città che rappresenta, insomma da elementi, intangibili e non monetizzabili, allora è vergognoso esonerare un allenatore che pochi mesi fa ha compiuto un miracolo sportivo.

 

Però bisogna mettersi d’accordo ed essere coerenti.

A cominciare dalla categoria degli allenatori che,a memoria, non hanno mai rinunciato alla sostituzione di un collega per rispetto nei suoi confronti.

In fondo basta decidere che valore dare al calcio una volta per tutte.

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