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Belgio ai quarti. Battuti gli Usa 2 a 1 ai supplementari. Mertens in campo fino al 60′

Il Belgio domina contro gli Usa ma rischia di non passare il turno.

La squadra allenata da Wilmots ha mostrato tutti i suoi limiti (troppi tiri in porta non finalizzati) e le sue potenzialità (giovani di prospettiva e molto tecnici). Nonostante i ben 19 corner, il match si sblocca solo nei tempi supplementari. Decisivi i cambi dell’allenatore. 
Primo tempo. Comincia forte il Belgio con due angoli battuti nei primi due minuti di gioco. Origi anticipa Gonzalez e va alla conclusione in diagonale, para con i piedi Howard. Poi sono gli Stati Uniti a controllare la partita, optando per un baricentro basso e rapide ripartenze. Al 15’ il match viene interrotto per un’invasione di campo. Un uomo (l’italiano Mario Ferri, detto ‘Il Falco’) con una maglia di Superman e la scritta ‘Save favelas children, Ciro Vive’ corre indisturbato sul terreno di gioco. Passa circa un minuto prima dell’intervento della sicurezza. Il gioco riprende con un’azione in velocità degli americani che approfittano di un errato disimpegno del Belgio. Courtois è vigile su Dempsey. Al 23’ il Belgio si fa pericoloso con Vertonghen che dribbla un avversario e passa la palla a De Bruyne che calcia a lato. Poco dopo ancora Vertonghen mette la palla al centro per Fellaini, ma il difensore Beasley salva in scivolata sulla linea. Gli Usa provano ad attaccare, Van Buyten chiude su un cross da destra di Yedlin e anticipa Dempsey. Primo tempo abbastanza equilibrato, con il Belgio che non riesce a sfruttare ben otto corner (sei battuti da Mertens).
Secondo tempo. La ripresa inizia con il Belgio in attacco. Mertens trascina la squadra, colpo di testa del napoletano su assist di De Bruyne, salva in angolo Howard. Mertens ci riprova di tacco, ma la palla va fuori. Al 60’ viene sostituito, al suo posto Mirallas. Il Belgio domina la gara e attacca con tutti i suoi uomini. Howard è il migliore dei suoi e para su Vertonghen, Hazard (ancora sottotono), Mirallas, Van Buyten e Kompany. Origi prende una traversa ma il risultato non si sblocca. Al 92’ azione degli Usa con Wondolowski che manda alto a pochi metri dalla porta. Il gioco era comunque fermo per un’errata valutazione di fuorigioco. Zero a zero si va ai supplementari.
Supplementari. Il ct Wilmots decide di cambiare l’ottimo Origi per Lukaku. Al 93′ l’attaccante, appena entrato, serve di testa De Bruyne che con un diagonale di destro segna l’uno a zero. Dieci minuti dopo Lukaku (105′ minuto) firma il raddoppio su uno splendido contropiede avviato da De Bruyne. La partita sembra finita ma nel secondo tempo supplementare, al 113′, gli Usa accorciano le distanze con il neo entrato Green. Gli americani attaccano sfiorando più volte il pareggio, Courtuois salva il Belgio uscendo su un bellissimo schema su punizione battuto da Bradley. Dopo 120 minuti, e 9 minuti di recupero, passa il Belgio che ora ai quarti affronterà l’Argentina.

MERTENS 6: L’attaccante napoletano non trova molto spazio sulla fascia destra e spesso è costretto ad accentrarsi. Sfiora il gol con un colpo di testa e prova anche di tacco. Corre molto e gli avversari per fermarlo ricorrono a interventi decisi, come Cameron che prende anche il cartellino giallo. Viene sostituito al 60’ della ripresa.

Tabellino:

 

BELGIO (4-2-3-1): Courtois; Alderweireld, Kompany, Van Buyten, Vertonghen; Fellaini , Witsel ; De Bruyne, Hazard (110’ Chadli), Mertens(60’ Mirallas ); Origi (91’ Lukaku). All.: Wilmots 

 

USA (4-3-3): Howard ; Cameron, Gonzalez, Besler , Beasley , Johnson (31’ Yedlin), Jones, Zusi (72’ Wondolowski); Bradley, Bedoya  (107’ Green ), Dempsey. All.: Klinsmann 

Articolo di Chiara Di Tommaso

 

 

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