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Da Bilbao a Oporto, passando per Leverkusen: storia di un preliminare stregato per le italiane

Negli ultimi 8 anni, solo due volte una squadra italiana ha superato i playoff di Champions League.

Le italiane e i playoff di Champions League: un rapporto veramente difficile. Negli ultimi otto anni, infatti, solo due volte una squadra italiana è riuscita a superare quello che è diventato un vero e proprio Everest per il calcio nostrano.

Nel 2009/2010 fu la Fiorentina ad avere ragione dello Sporting Lisbona: dopo il pareggio per 2-2 allo stadio Josè Alvalade, il ritorno al Franchi terminò col risultato di 1-1, con Jovetic che rispose a Joao Moutinho e regalò la qualificazione ai viola in virtù dei gol in trasferta.

Nel 2013/2014, invece, il Milan pareggiò per 1-1 ad Eindhoven (in gol El Shaarawy), per poi imporsi in casa per 3-0, grazie ad una doppietta di Boateng e un gol di Balotelli. Ma la statistica degli ultimi anni fa rabbrividire.

Un anno dopo la Fiorentina, fu il turno della Sampdoria, che si ritrovò a giocare il playoff in virtù del quarto posto conquistato al termine della stagione precedente. I blucerchiati trovarono il Werder Brema e vennero sconfitti per 3-1 a Brema. Al ritorno la Samp sfiorò l’impresa: grazie a una doppietta di Pazzini e a una magia di tacco di Cassano, i genovesi conducevano per 3-0 ma al 90 il gol di Rosenberg portò la sfida ai supplementari. All’over-time Claudio Pizarro segnò il definitivo 3-2 che condannò all’eliminazione una Sampdoria che, a fine stagione, sarebbe retrocessa in Serie B.

In seguito, arrivarono due eliminazioni consecutive per l’Udinese. La prima volta fu contro l’Arsenal: Walcott decise la sfida d’andata all’Emirates (1-0), mentre al Friuli, Di Natale porta in vantaggio i suoi, per poi fallire un calcio di rigore. Nel frattempo, c’era stato il pareggio di Van Persie che, insieme al solito Walcott, condannò i friulani all’eliminazione (1-2).

L’anno dopo, invece, a giustiziare l’Udinese fu il Braga: entrambe le sfide si conclusero col risultato di 1-1, così si arrivò alla lotteria dei rigori. Quest’ultima sarà ricordata per sempre per il cucchiaio fallito da Maicosuel, decisivo per la qualificazione dei portoghesi.

Negli ultimi tre anni è toccato, in sequenza, a Napoli, Lazio e Roma: gli azzurri furono sconfitti dall’Athletic Bilbao che, dopo l’1-1 del San Paolo, si impose per 3-1 al San Mames, nonostante l’iniziale vantaggio napoletano firmato Hamsik.

La Lazio, invece, ottenne, contro il Bayer Leverkusen, un’illusoria vittoria per 1-0, firmata da un gol di Keita, ma al ritorno le “Aspirine” si imposero per 3-0. Playoff disastroso anche per la Roma, eliminata dal Porto: al “Do Dragao” i giallorossi dominarono la prima frazione di gioco, chiusa in vantaggio per 1-0, ma l’espulsione di Vermaelen complicò le cose, e il Porto pareggiò grazie a un calcio di rigore segnato dal neo milanista Andre Silva. All’Olimpico i portoghesi ebbero ragione di una Roma ridotta in 9 (espulsi De Rossi ed Emerson), imponendosi per 3-0.

In totale, sono 10 le eliminazioni italiane ai playoff. A quelle già raccontate, vanno aggiunte le due del Parma (contro Rangers e Lille), quella dell’Inter contro l’Helsingborg e quella del Chievo contro il Levski Sofia. Quest’anno toccherà al Napoli, che il 4 agosto conoscerà il nome della sua avversaria, cercare di invertire questa nefasta tendenza.

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