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Calcio malato. Parte un’altra inchiesta da Bari. Ancora Lotito protagonista?

L’inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto Annamaria Tosto intende chiarire la procedura di acquisto della FC Bari. Per il momento non risultano indagati.

L’ex arbitro Gianluca Paparesta, nel maggio 2014, si aggiudicò l’asta per l’acquisto del ramo sportivo della fallita AS Bari della famiglia Matarrese, che aveva un debito con la Lega di circa 3 milioni di euro. L’offerta di 4,8 milioni di euro spiazzo gli altri partecipanti. Paparesta non aveva la liquidità necessaria e quindi quell’operazione venne finanziata da altre società. L’ex arbitro barese, però ancora oggi non ha mai voluto svelare l’identità dei veri finanziatori di quell’operazione.

Proprio per far luce su questo aspetto oscuro della vicenda, il Nucleo di Polizia Tributaria ha acquisito una serie di atti e documenti nella sede della FC Bari. Da questa documentazione risulterebbe che il grosso della somma necessaria a Paparesta per aggiudicarsi l’asta, sia arrivata dall’acquisto anticipato dei diritti televisivi del club da parte di Infrornt Italy, la multinazionale molto vicina a Lotito (clicca qui per saperne di più sulla Infront Italy).

Cosa c’entra Lotito in questa storia? A parte gli interessi personali con l’Infront Italy, è bene ricordare che l’elezione a presidente della FIGC di Tavecchio, il candidato sostenuto proprio dal patron laziale, è stata possibile grazie ai voti delle società che fanno parte della galassia Infront Italy. Non a caso, prima delle votazioni, Paparesta volle annunciare pubblicamente il suo sostegno a Tavecchio.

Inoltre, una telefonata intercettata durante l’inchiesta sullo scandalo del calcioscommesse che ha travolto in questi ultimi giorni i campionati della Lega Pro e della Lega Nazionale Dilettanti, si parla proprio di un’ipotetica appartenenza a Lotito dei club di Bari e Brescia oltre che della Salernitana e della Lazio. (leggi qui la telefonata intercettata).

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