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Callejon, “ojitos” da leader

L’esterno spagnolo è diventato un calciatore importantissimo, per gli equilibri tattici richiesti da mister Sarri.

“Sa rendere prezioso ogni minuto in cui è in campo”, l’ha detto Jose Mourinho; “equilibratore tattico”, l’ha definito Maurizio Sarri. Stiamo parlando di Josè Maria Callejon, ala, tornante, trequartista, esterno, chiamatelo come vi pare, per chi scrive è sostanzialmente una sola cosa: indispensabile. Non è sceso dalla Sierra Morena, ma da quella Nevada, Cielito Lindo da Motril in Andalucia, grande rimpianto dalle parti di Madrid per il suo essere incisivo, sempre, in un modo o nell’altro grazie ad un’intelligenza tattica fuori della norma; Josè è sicuramente uno dei leader del Napoli targato Sarri, per motivi completamente diversi da quelli per cui lo sono alcuni dei suoi compagni. Pensateci, non è appariscente come Reina o Higuain, non è il primo a cantare sotto la curva con i tifosi, non pubblica pensieri in napoletano su twitter, ma i suoi “ojitos negros” spuntano sempre fuori, negli scherzi di Pepe ai compagni, nei saluti alla curva, lui c’è, come in campo, dove ti giri giri, lo trovi. Leader silenszioso Calleti, sembra vivere la sua vita rispettando il biblico “non fare agli altri quel che non vorresti sia fatto a te”: è arrivato a Napoli tra lo scetticismo generale e la disperazione merengue, “può fare 20 gol”, rassicurò Benitez, detto-fatto, 20 gol alla sua prima stagione, non uno di più, quasi a non voler far sembrare indiscreto, non uno di meno, per non deludere nessuno, non sta bene. E in campo rispetta questo dogma, non si tira se non è strettamente necessario, sia mai l’attaccante a centro area dovesse arrabbiarsi (col Pipita poi, scelta saggia per più motivi), non ci si perde in dribbling funambolici che la palla serve a tutta la squadra, perderla è reato capitale. Questo è Josè, Cielito Lindo dall’Andalucia, un uomo a disposizione della squadra, ara la fascia con grazia e puntualità, di continuo, non si ferma mai, perchè? Beh, a voi piacerebbe che qualcuno, chiamato a farlo, ad aiutarvi, non lo facesse? Ecco la risposta, non si fa, in campo si è compagni, ci si aiuta, sempre e poi, lo chiede il mister, tanto basta. Quindi da area ad area, di continuo Calleti non si ferma. Umile, con i piedi per terra, applicazione e abnegazione, quella che gli hanno insegnato mamma e papà in una vita passata tra frutta e verdura, senza proclami, senza apparire troppo, dà l’esempio semplicemente…dando l’esempio. Un leader silenzioso, appunto, Josè dagli “ojitos negros”, l’”equilibratore tattico” indispensabile, l’uomo della scelta giusta in ogni momento, perchè sbagliare è umano, ma non farlo è meglio. Parola di Calleti. Dalla Sierra Nevada, Cielito Lindo…de contrabando.

Scritto da Davide Guzzardi.

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