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Callejon: “Con Sarri siamo migliorati molto e ci sentiamo forti sia in Italia che in Europa. Sentiamo che può essere il nostro anno”

Callejon

L’attaccante del Napoli, Josè Maria Callejon, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Marca. Queste le sue dichiarazioni: 

Che si sente ad aver raggiunto Luis Suarez come più grande marcatore spagnolo nella storia della Serie A?
Uff, quando ci penso dico: “E’ storico, è importante essere arrivato a questa cifra’. Lo vedo come una sfida in più, un passo importante nella mia carriera. Cercherò di segnare appena possibile questo gol che mi manca per entrare ancora di più nella storia, sarebbe un grande orgoglio.

Più difficile vincere la Serie A col Napoli o il Mondiale con la Spagna? “Sono difficili entrambe le cose. Qui a Napoli non si vince il campionato da 30 anni, quando accadde con Maradona… E ovviamente anche conquistare un Mondiale è difficilissimo.

Vedi più fattibile la vittoria dello scudetto quest’anno? “Abbiamo lo stesso gruppo di calciatori da tre anni, da quando è arrivato Sarri, siamo migliorati molto con il suo sistema. Ci conosciamo tutti meglio e il giochiamo sempre più a memoria. Ci sentiamo una squadra forte in Italia e in Europa, sentiamo che può essere il nostro anno.

E’ d’accordo con Guardiola sul fatto che il Napoli giochi il miglior calcio d’Europa?“E’ un grande complimento, e sono d’accordo. Abbiamo una filosofia, da quando c’è il mister, che fi fa tenere tanto il possesso palla, evitare i palloni lunghi, di giocare sempre dalla difesa… E questo ci consente di creare tanto e segnare tanti gol. E’ grazie al mister, al suo staff tecnico e ai calciatori, che con questo sistema ci sentiamo benissimo.

Il calcio italiano non è più quello del catenaccio. “Si è sempre detto che la Serie A fosse molto difensiva, ma, se devo essere sincero, non credevo che la mia crescita sotto porta fosse così grande, credevo di dover fare molta più fatica, ma mi sono sentito benissimo da quando sono arrivato, e i miei numeri sono stati buoni sin dal primo anno. Voglio continuare così.

In cosa sei migliorato? “Nei due anni con Benitez ho imparato tanto tatticamente, e con Sarri ancora di più. Sono riuscito a coniugare la tattica di Rafa all’evoluzione offensiva che mi ha inculcato Sarri ora. Per questo mi sta andando tutto così bene.

Restando nel Real, il tuo posto poteva essere quello che ora occupa Lucas Vazquez. “Ci penso, si, ma è difficile per un canterano giocare nel Real. Poche volte è accaduto nella storia. Lucas è un grandissimo calciatore che ha poco spazio e spero ne abbia di più. Presi la decisioni di andar via proprio perchè volevo giocare sempre, Napoli mi ha dato questa possibilità”.

E’ stato importante giocare da 9 nel settore giovanile per la tua crescita? “Tanto, certo. Devo ringraziare quegli anni. Giocare sulla fascia è totalmente diverso: come 9 hai meno spazio e devi pensare velocemente”.

Sarri, col suo gioco offensivo, sembra avere una cultura diversa da quella italiana. “Sì, la Serie A è cresciuta molto e si vedono sempre più squadre giocando di più il pallone, senza pensare solo alla difesa. Questo, in parte, è grazie a Sarri. In Italia piace a tutti e molti cercano di copiarci”.

Hai sognato di segnare il gol scudetto? “Tante volte, ancora di più quest’anno, che lo vediamo più vicino. Sarà fondamentale arrivare ad aprile o maggio con opzioni e vedremo se riusciremo a realizzarlo. Se segnassi il gol decisivo mi farebbero una statua, magari… Vincere lo scudetto sarebbe un miracolo, ma raggiunto con lavoro e merito”.

Tu e Insigne vi trovate a memoria: “Lo conosco bene, sono cinque anni che giochiamo insieme. E’ un grande talento e quest’azione fa parte del nostro repertorio”.

Come hai fatto a non giocare solo due partite da quando sei arrivato in Italia? “La chiave è che mia moglie si prende molto cura di me in casa, poi devo ringraziare la gran genetica che mi hanno regalato i miei genitori”.

Hai rinnovato fino al 2020, pensi di tornare in Spagna? “Sono felice a Napoli, certe cose ti mancano come la famiglia e glia mici, ma sono felice. E anche la mia famiglia sta benissimo”.

E ti piacerebbe ritirarti nel Granada? “Magari, ho sempre seguito quella squadra. Ho tanti familiari ed amici lì, spero possano tornare presto in Primera”.

A Napoli hai una canzone dedicata a te e addirittura una tua statuina nel presepe… “Vuol dire che sto lavorando bene, la gente a Napoli ama il calcio e avere tanto affetto per me è un orgoglio”.

Fonte Marca

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