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Jorginho e Koulibaly, destini incrociati

Non solo Higuain, Hamsik, Insigne e Reina. La grande cavalcata del Napoli è frutto anche della crescita esponenziale di due elementi, criticatissimi nella scorsa stagione, che hanno saputo ritagliarsi un ruolo importante nella squadra azzurra.
Stiamo parlando di Jorginho e Koulibaly, due ragazzi da cui ci si aspettavano grandi cose, ma che sotto la guida di Benitez non sono riusciti ad esprimere al massimo le proprie capacità. Partiamo dal primo: l’italo-brasiliano è tra i protagonisti della promozione in massima serie del Verona
 nel 2013, e con gli scaligeri disputa un ottimo girone d’andata nella sua stagione di esordio in Serie A, realizzando anche 7 gol
A gennaio arriva la chiamata del Napoli, che lo acquista in comproprietà per 5 milioni. L’inizio è buono e il ragazzo segna anche un gol nel 3-0 rifilato alla Roma nella semifinale di Coppa Italia. Ma nella stagione successiva, appare impacciato e in difficoltà, tanto da essere costantemente in ballottaggio con David Lopez.
Ma poi arriva Maurizio Sarri che, quando gli viene chiesto di Jorginho, risponde così: “Se avessi una partita importante domani, non saprei chi scegliere tra Jorginho e Valdifiori”.
Un attestato di stima da parte del nuovo 
allenatore che, nonostante la presenza del suo pupillo Valdifiori, ormai, non riesce più a farne a meno. Infatti è in un centrocampo a 3 che Jorginho riesce ad esaltarsi, e il tecnico toscano lo ha capito, schierandolo nel ruolo in cui a Verona riuscì a conquistare tutti.
E, dopo una stagione eccellente, Jorge si è guadagnato pure la convocazione, seguita poi dall’esordio, in nazionale, insieme alle lodi del ct Antonio Conte.
Discorso simile anche per Koulibaly: un avvio nel quale aveva dimostrato di avere delle doti interessanti, in particolare nell’amichevole estiva vinta contro il Barcellona e soprattutto nella vittoria casalinga contro la Roma, nella quale il ragazzone francosenegalese sfoderò una prestazione monstre, che gli valse il paragone, forse prematuro, con un mostro sacro come Lilian Thouram.
Poi arrivarono prestazioni sotto tono, seguite da critiche forse eccessivamente severe nei suoi confronti, che spinsero Benitez a relegare 
Kalidou in panchina, a vantaggio di Britos. Ma l’arrivo di Sarri, uno che alla fase difensiva fa molta attenzione, ha completamente cambiato le cose: Kalidou si è messo alle spalle il periodo negativo, e ha ripreso a giocare con serenità e consapevolezza nei propri mezzi. Qualità fisiche e atletiche impressionanti quelle del giovane difensore, che ha incantato pure il ct francese Deschamps, il quale in conferenza stampa ha ammesso di seguire il ragazzo.
Ma non sapeva che Kalidou è ormai un punto fermo della nazionale senegalese. E adesso, sia lui che Jorginho, piacciono ai top club europei. Ma il Napoli non vuole privarsi dei suoi gioielli, e ha già rinnovato il contratto all’
ex Verona, e sembra intenzionato a fare lo stesso anche con Koulibaly, inserendo una clausola rescissoria altissima (si parla di 40 milioni). Dalle stalle alle stelle, i destini incrociati di Jorge e Kalidou.

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