Scuola di Giornalismo Sportivo

Corso di giornalismo sportivo: Caso Donnarumma-Milan, tra business e romanticismo

donnarumma milan

Daniele Arcella, partecipante al corso organizzato da 100x100Napoli.it, ha analizzato la vive da che vede protagonisti il portiere rossonero ed il famoso agente Mino Raiola.

Tifoso e simbolo del Milan, considerato in prospettiva tra i portieri più forti al mondo, è al centro di un vero e proprio caso che interessa il suo rinnovo contrattuale.

Sulla sua carta d’identità vi è scritto: nato il 25 febbraio 1999 a Castellammare di Stabia, ma Gianluigi è tifoso rossonero praticamente da sempre. Un amore viscerale che diventa tale quando il fratello ha iniziato a giocare col Milan: “Sono nato milanista. Ho come obiettivo vincere lo scudetto e la Champions League con questa maglia” ha dichiarato non molto tempo fa. Aveva solo 16 anni il gigante portiere campano, così giovane ma con le idee chiare. Deve ringraziare mister Sinisa Mihajlovic che lo fa esordire: da allora non ha più smesso, è lui il portiere del futuro, probabilmente tra i più forti al mondo. Già, una bella gatta da pelare per la dirigenza rossonera, che in questi anni ha dovuto affrontare problematiche di carattere societario non da poco. Un club blasonato tra i più titolati al mondo, alle prese con una cessione necessaria e soprattutto, obbligato ad una mera partecipazione ai tornei, priva di soddisfazioni. Quanto potesse essere complicato gestire un “affare” del genere, a Milanello probabilmente lo sapevano tutti. Gigi ha un contratto che lo legherebbe al Milan fino a Giugno 2018, ma di questi tempi la giurisprudenza subisce passivamente le dinamiche del mercato e le singole ambizioni personali. E l’amore per la maglia di cui sopra? Forse, affari da “Libro Cuore” di altre epoche. Lo abbiamo scritto, gestire un potenziale fenomeno di 18 anni, combattuto tra la passione per la propria squadra e le sirene faraoniche di mezza Europa, è impresa ardua soprattutto quando di mezzo c’è un tale Mino Raiola che ne detiene la procura. Il procuratore sportivo forse più conosciuto in Italia è bravo, diciamolo subito. È, forse, il suo mestiere quello di monetizzare quanto più possibile e, soprattutto, offrire al proprio assistito soluzioni anche alternative che ne condizionino favorevolmente la carriera. Ma la domanda che molti si pongono è, se sia possibile auspicarsi un limite, dentro al quale, club e giocatori possano poter agire per tutelarsi a vicenda. Nel caso specifico, ci riferiamo ad un ragazzo, Donnarumma, appena diciottenne che, con un contratto ancora in essere e quindi non in scadenza, si trovi catapultato nel mezzo di una trattativa che miri ad adeguare il suo contratto. Il Milan, che ci vede lungo, è pronto ad un importante investimento, quadruplicando l’offerta economica (dai 4 ai 6 milioni di euro all’anno). L’entourage del ragazzo (Raiola) punta, probabilmente, a massimizzare il profitto, sfidando la società rossonera, strizzando l’occhio a qualche importante club europeo. Quanto peso abbia il ragazzo in questa boutade poco si sa, mentre i social forum si infiammano con cinguettii più disparati. Qualche botta e risposta tra le due parti in causa (club e procuratore) che si beccano con pungenti fendenti, tirandosi dietro la spregiudicatezza di qualche familiare costretto poco dopo a cancellare “on demand” quanto scritto due secondi primi. Non sarà di certo l’ultimo caso quello che ha coinvolto Donnarumma ne il primo. Il calcio è sempre più un business, occorrerà tenerlo ben presente sempre, soprattutto quando il romanticismo talvolta assale qualche sportivo troppo “sensibile”. Mentre scriviamo, sembrerebbero esserci importanti novità sulla questione. Gli europei U21 che hanno visto Donnarumma coinvolto, sono terminati: è tempo di tweet, quello di Raiola, che annuncia la riapertura del dialogo col Milan. Solo il caldo di stagione o un ritorno al romanticismo?

 

Daniele Arcella

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