Serie A

Curva Nord vs Icardi: “Adesso togliti la fascia”

Icardi

Il capitano nerazzurro, nella sua biografia “Sempre avanti. La mia storia segreta” racconta nei dettagli l’episodio spiacevole che lo ha visto protagonista al termine di Sassuolo – Inter.


Dopo lo scontro dialettico molto forte con esponenti della curva nord che gli hanno tirato indietro la maglia, “I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. – scrive Icardi- Ma io ero stato chiaro:

Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”. Oggi fra me e i tifosi della Nord c’è rispetto reciproco, come è giusto che sia. Anche loro hanno un ruolo importante per il successo della squadra”.

Non si è fatta attendere la replica della Curva Nord interista che, con comunicato, ha precisato quanto segue:

Alziamo le mani in segno di resa. Allucinante.
La prima domanda che viene da farsi è: ma perché?
Perché tante fantasie, inesattezze, squallide finzioni.
Perché?

Icardi è bugiardo quando racconta dell’episodio di Sassuolo. E ci piacerebbe non rivangare quella giornata dove i suoi compagni di squadra erano arrivati a prenderlo per il collo pretendendo da lui un atteggiamento meno arrogante nei confronti del popolo interista. Ma non perché la Curva è da temere, la Curva è semplicemente da rispettare. Nessuno deve avere paura di nessuno, basta avere la coscienza pulita, essere onesti, primariamente con se stessi.

Non vogliamo cadere nel triste e completamente fuori luogo teatrino di Icardi su chi si mostra più malandrino.
Ed è patetico leggere certe cose.. parlando di noi: “Sono pronto ad affrontarli uno a uno. […] Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”.
Commentiamo? Meglio di no..

Icardi purtroppo non sa cosa sia il rispetto. Nella sua testa, evidentemente, qualcosa gira all’incontrario. In fondo abbiamo sempre voluto credere che fosse un bravo ragazzo, giovane, un po’ pirla (come tanti), a tratti eccessivo, a volte inopportuno, ma comunque una presenza pulita.

Adesso come facciamo? Come possiamo comportarci? Sarebbe forse più comodo riderci su, bisognerebbe piangere, di sicuro non possiamo far finta di niente.
Perché tutte le falsità concentrate in quelle tre pagine di libro sono inaccettabili.
Ci dipinge come oscure figure minacciose che ruotano intorno all’ambiente Inter pretendendo chissà cosa. Quando l’unica cosa che chiediamo è impegno ed onestà. Perché tifiamo Inter da prima che Icardi nascesse, perché l’Inter per noi è un conto in banca a perdere, non certo un rinnovo di contratto all’anno a suon di milioni..
Ma come si fa a dar credito ad una persona che scrive: “Se siete dei veri tifosi dovete applaudire quando si vince ma anche quando si perde”.. Quando è alla luce del sole ed inappuntabile il fatto che la Curva Nord, a costo di incorrere nei mugugni del resto dello stadio, da sempre ha come priorità quella del sostegno costante alla squadra a prescindere dal risultato.

Attenuanti? Nessuna. I bonus sono finiti.

Noi non pretendiamo di essere capiti, adulati od accettati. Noi siamo Ultras. Siamo irrazionale passione. Non siamo Angeli, né tantomeno diavoli. Siamo il Cuore che tutto Dona per la Follia di un Incondizionato Amore.

Però un concetto dovrebbe essere chiaro a tutti: il capitano dell’Inter non può permettersi tali dissennate uscite.
Un individuo del genere non può indossare la fascia di capitano. A prescindere dal nostro pensiero, esulando dalla nostra presa di posizione.
L’Inter non lo merita.

Scritto ciò, per essere chiari, specifichiamo:

Icardi con Noi ha chiuso.
TOGLITI LA FASCIA. PAGLIACCIO.

Questo, ora si, lo pretendiamo”.

 

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