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Da Higuain a Gabbiadini, tatticamente cambia pochissimo

L’argentino e il bergamasco, sono incompatibili insieme nel 4-3-3 proprio perché svolgono compiti molto simili. Quest’anno la convivenza in campo tra Manolo Gabbiadini e Gonzalo Higuain è stata impossibile. Nessun problema tra i due, che anzi sono ottimi amici come testimonia il tentativo di calmare l’argentino da parte dell’italiano a Udine, ma solo un’incompatibilità tattica nel 4-3-3. Il modulo ha garantito al Napoli un’inaspettata stabilità difensiva ed è stato questo fattore a far propendere Sarri per questo schieramento, non di certo delle carenze offensive. Gabbiadini ha sostituito Higuain nelle sei vittorie della fase a gironi dell’Europa League con ottimi risultati, nonostante un infortunio che gli ha fatto saltare due mesi. Nelle prossime partite in cui potrà prendere il posto da punta centrale solitamente occupato dall’argentino, Gabbiadini non si discosterà molto dall’ex-Real riguardo compiti da svolgere in campo.

Il segreto sta nei motivi per cui non ha mai giocato insieme a Higuain dal primo minuto: l’attaccante bergamasco non garantisce la copertura offensiva di Callejon, a cui Sarri non vorrà rinunciare neanche contro l’Hellas quindi con tutta probabilità sono da escludere tutti gli scenari che vedono un giocatore diverso da Gabbiadini svolgere il ruolo che finora è stato di Higuain. La freddezza sotto porta e il sinistro letale anche dalla distanza offrono a Sarri nuove soluzioni di gioco che potrebbero mettere seriamente in difficoltà gli avversari. Sta a Gabbiadini giocarsi al meglio queste chance per dimostrare il proprio valore non facendo rimpiangere il capocannoniere della Serie A.

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