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De Laurentiis a KKN: “Insigne deve capire che questa è casa sua, la convenzione è un segnale di continuità”

De Laurentiis Napoli albania

Aurelio De Laurentiis ha parlato all’uscita di Palazzo San Giacomo, nel giorno della firma per la convenzione; di seguito le sue parole.

A margine dell’evento per la firma sulla convenzione per lo stadio San Paolo, Aurelio De Laurentiis si è fermato a parlare con i giornalisti presenti davanti Palazzo San Giacomo. Il presidente ha parlato a tutto tondo del Napoli, partendo dallo stadio alle vicende legate ai singoli giocatori.

Di seguito le parole del presidente De Laurentiis:

Su Insigne, Lozano, Mertens e Callejon

Ancelotti io me lo terrei altri 10 anni, altro che liti; è un allenatore molto bravo, c’è un rapporto amichevole e stima reciproca. Sono un poco vecchi in Europa, decidono una cosa prima che si cambia. Io ho parlato con il responsabile Uefa per cambiare qualcosa, ma la risposta è stata ‘adesso vediamo’. Più di 18 non possiamo averne e per forza qualcuno deve andare in tribuna.

Se Insigne fosse rimasto a casa voi avreste detto ‘aaaaah è rimasto a casa’; deve capire che questa è casa sua, deve imparare a fare buon viso a cattivo gioco anche quando c’è il cattivo gioco e deve essere più sorridente e sereno.

Insigne è un ottimo atleta, ma deve restare tranquillo e cambiare atteggiamento. I suoi problemi non possono risolverli Ancelotti o Raiola, ma deve farlo da solo. Lozano? Dategli il tempo di capire com’è l’Italia, Ancelotti lo saprà usare nel modo migliore. Ho chiesto io a Carlo di usare tutta la rosa, poi capirà lui quali elementi danno maggiori garanzie. Rinnovi Mertens e Callejon? Se qualcuno pensa alla Cina per fare soldi vediamo le cose diversamente.”

De Laurentiis sul San Paolo

Non si ottimizzano mai le risorse in Italia, la nuova pista d’atletica si poteva fare altrove. Il Museo del Napoli ce l’ho in testa dal 2004, quando sono arrivato. Abbiamo cercato spazi, ma deve stare in uno stadio o al centro d’allenamenti ma diventa difficilmente gestibile per tifosi ed i tanti turisti che vogliono vedere il club dove ha giocato Maradona ed i nuovi che rincorrono i suoi numeri.

Io in questi anni ho cercato di dare continuità, quella continuità che è mancata al Napoli e che nessuno è riuscito a dare. Io continuo a mettere nero su bianco, nei 35 anni precedenti a Napoli nessuno ha mai pagato lo stadio.

Anche l’idea di fare uno stadio o di ristrutturare quello esistente, se non sei Regione o Comune non riesci a fare niente. Difficile per loro, figuriamoci per un privato. Io feci un progetto con Zavanella, responsabile dello Juventus Stadium, io ce l’ho ancora nei miei uffici. Ora bisogna preoccuparsi innanzitutto di dove realizzare la pista d’atletica per farla comunque usufruire.

Lo stadio è della città, quando ce lo vorranno vendere ad un valore simbolico noi ce lo prenderemo volentieri. Il problema è che se sarà nostro si deve combattere con tanti sovrintendenti geniali che dopo non aver detto nulla per 60 anni a noi ci direbbero di tutto facendoci passare la voglia

Su Fabian Ruiz e le voci di mercato

“Si sono dovuti ricredere su Di Lorenzo; Fabian Ruiz è sempre stato un top player, se mi convinco a pagare uno sconosciuto 30 milioni.. sono da 15 anni nell’ambiente. Un conto è giocare con la Nazionale, un conto è giocare ogni tre giorni.

La porta rimane sempre aperta, non ci si deve mai affezionare ai giocatori; io sono affezionato all’uomo Koulibaly e rifiutato un’offerta da 105 milioni per lui. Poi quando arriverà un’offerta irrinunciabile si può pensare di venderlo. Milik è un grande calciatore che sicuramente ritroverà la via della porta.

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