Editoriale

Il destino tragico di un Supereroe che non sapeva di esserlo

La morte non bussa alla porta, entra e basta.

 

La morte non guarda in faccia a nessuno, giovani, vecchi, belli e brutti.

La morte non è solo per noi umani ma ghermisce tutti, anche i super eroi e quando si prende uno di loro fa ancora più paura.

I super eroi devono essere invincibili e coraggiosi, devono sfidare il gelo e il sole cocente.

I super eroi devono rialzarsi subito quando prendono le botte e guarire, molto in fretta, se proprio devono ammalarsi.

Super eroi  non possono lamentarsi sono fortunati e ricchi e idolatrati.

Nessuna pietà per i super eroi ma una vita da passare a sdebitarsi con il destino.

Poi anche i super eroi svestono la divisa e restano nudi e li scopri umani.

Così ti accorgi che, in fondo, questi semidei sono soltanto dei ragazzi diventati troppo presto uomini.

Vecchi a 30 anni, in molti hanno lasciato casa e magari attraversato l’oceano, quando tuo figlio si iscriveva al liceo.

In tanti ci provano, pochissimi ci riescono ma per quei pochi c’è il paradiso ad attenderli, dura poco ma c’e.

Vite vissute tutte di un fiato sotto le luci della ribalta che inquadrano anche i peli del naso.

Sono troppo fortunati i super eroi, sono macchine perfette, controllati dai migliori specialisti.

Ad un super eroe non potrà accadere mai nulla e quando, poi, invece, accade, l’angoscia è ancora più grande.

Se è capitato a lui cosa ne sarà di noi poveri mortali?

Passeranno presto i giorni del dolore condiviso che fa solo un po’ meno male e resterà il gelo della mancanza incolmabile per tutti coloro che lo hanno amato.

Addio Capitano e che la tua morte non sia vana.

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