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Da Donnarumma a Insigne, da Hamsik a Totti: le ‘bandiere’ nel calcio vere, ammainate e solo promesse

Il mancato rinnovo del contratto di Donnarumma con il Milan, ha involontariamente alimentato il dibattitto sulle bandiere che nel calcio sono sempre più rare.

Il portierone di Castellammare di Stabia è stato accolto dal club rossonero quando aveva appena 14 anni. Il Milan lo ha cresciuto e lo ha allenato per trasformarlo nel portiere più promettente d’Europa. Tutto lasciava immaginare una favola da raccontare ai nipoti con Donnarumma erede di Rivera, Baresi, Maldini e nuova bandiera del Milan.

Ma nel calcio i sentimenti contano poco, sono perdenti davanti al dio denaro. Tutto normale per carità, in uno sport dove i procuratori sono protagonisti quanto i calciatori e comandano quanto, e spesso anche di più, dei presidenti.

Il calcio è ricco di esempi di calciatori dai facili proclami di fedeltà e dai baci alla maglia, a questo punto da considerare poco sinceri, rinnegati e traditi alla prima offerta milionaria di un un altro club.

Per fortuna da raccontare ci sono storie come quella di Totti, romano e romanista nell’anima che ha scelto di giocare solo nella ‘sua’ Roma (768 partite). Poco importa se ha vinto un decimo di quanto meritasse il suo talento.

Ancora più bella, forse, la storia di Hamsik. Slovacco di nascita e napoletano di adozione. Il capitano del Napoli ha rinunciato alla gloria e ai soldi di Milan, Juventus e altri top club europei scegliendo come sposa (ormai) eterna la maglia del Napoli. Hamsik è destinato a diventare il miglior goleador di tutti i tempi della storia del Napoli (mancano appena tre gol per superare Re Diego) e a vedere il suo nome scritto a caratteri indelibili nel cuore dei napoletani.

Ma non solo Totti e Hamsik. L’UEFA sul suo sito ufficiale ha celebrato altre ‘bandiere’ ancora in attività nei campionati europei più importanti, calciatori che hanno sempre e solo indossato un’unica maglia:

  • Andreas Iniesta: 33 anni centrocampista, nel Barcellona 15 stagioni e 624 gare ufficiali;
  • Thomas Muller: 27 anni attaccante, nel Bayern Monaco 9 stagioni e 394 partite ufficiali;
  • Andy King: 28 anni centrocampista, nel Leicetser 10 stagioni e 363 presenze;
  • Daniele De Rossi: 33 anni centrocampista, nella Roma 16 stagioni e 557 gare ufficiali;
  • Loic Perrin: 31 anni difensore, nel Saint-Etienne 14 stagioni e 353 partite ufficiali;
  • Igor Akinfeev: 31 anni portiere, nella CSKA Mosca 14 stagioni e 522 presenze;
  • Rui Patricio: 29 anni portiere, nello Sporting Lisbona 11 stagioni e 412 gare ufficiali;
  • Yaroslav Rakitsky; 27 anni difensore, nello Shaktar Donetsk 8 stagioni e 275 partite ufficiali.

C’è un’altra bandiera che si vede sventolare all’orizzonte. E’ quella di Lorenzo Insigne. Napoletano di Frattamaggiore, il 26enne attaccante è cresciuto nelle giovanili del Napoli e, dopo una parentesi con Cavese, Foggia e Pescara, ora è alla sua quinta stagione in maglia azzurra con 214 presenze. Da qualche mese ha rinnovato il suo contratto colorato di azzurro fino al 2022. Il suo sogno è indossare un giorno la fascia da capitano e quel giorno, magari, alzare tanti trofei importanti. La speranza dei napoletani è che la bandiera di Insigne sia sempre azzurra con una bella N bianca al centro.

I napoletani dopo Juliano, Bruscolotti, Maradona, Hamsik, sarebbero felici di tramandare ai posteri un’altra favola, una favola di nome Lorenzo.

 

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