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[Esclusiva] I primi passi di Valdifiori, grande uomo prima che ottimo calciatore

Il Napoli delle persone per bene. Potremmo definirlo così il Napoli targato Aurelio De Laurentiis. Una prerogativa imprescindibile, quella che scava i solchi che inducono al tesseramento.

Qualità tecniche si, ma soprattutto morali. Il Napoli deve essere una famiglia di persone per bene. E così, anche per Mirko Valdifiori, si sono aperte le porte della società partenopea. 
Nato a Lugo, un piccolo centro della Romagna, mangia da subito pane e pallone.
Il padre, Nevio, ex calciatore dalla grandissima personalità, gli fa respirare l’odore dell’erba tra un pasto e l’altro. Mirko si appassiona, si dedica alla causa, comincia a farla sua. 

La passione cresce a dismisura, il fisico un po’ meno. Il vocabolo “gracilino” non ne vuol sapere di schiodarsi dalla sua immagine.

Guardatelo qui, Mirko è il bambino seduto ai piedi del Presidente della U.S. Russi, squadra che partecipa al campionato interregionale stagione 1995/96.

Mirko ha nove anni e già palleggia egregiamente. Inoltre allena il portiere della squadra tirando i calci di rigore con un pallone quasi più grande di lui.

Il padre, mister della squadra, lo guarda, lo osserva, lo guida (è presente nella foto alle sue spalle, con la casacca blu ed i capelli scuri, lunghi).

Gli ha inculcato la cultura del lavoro, gli ha trasmesso i concetti come l’umiltà e l’entusiasmo.

Insomma, grandi persone, prima che grandi calciatori.

Benvenuto, Mirko!

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