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Esclusiva. Te la do io la Cina. Napoli tra business e destino

7.498,25. Sono i chilometri che separano Napoli e la Cina ma nell’era della globalizzazione e dei viaggi intercontinentali low-cost, a fare la differenza, non è la distanza fisica ma l’affinità tra popoli. Nella ricerca del ‘Fil Rouge’ che lega Napoli e la Cina, ci siamo fatti accompagnare da una guida d’eccezione e grande esperto della materia.

Vincenzo Lipardi è il Segretario Generale della Fondazione Idis Città della Scienza, capofila di Italy-China, evento istituzionale che, da alcuni anni, mette in contatto i due paesi, favorendo scambi di idee, progetti e affari.

Vincenzo Lipardi

Vincenzo Lipardi

Napoli ospita l’Istituto Orientale dal 1732 e questo ha, da sempre, rappresentato un ponte con la Cina.
In un mondo che si basa sulla cultura e la conoscenza, questo rappresenta un vantaggio competitivo.

Oggi la Cina è il paese che produce più beni e servizi ed il loro obiettivo è quello di diventare il maggiore produttore di conoscenza del mondo attraverso l’industria dell’innovazione.

Le strade seguite sono due, la vecchia ‘Via della Seta’ che arriva in Europa dalla Germania e il raddoppio del Canale di Suez, che apre al mediterraneo e a Napoli. Questa è la situazione geopolitica, pertanto se Napoli e l’Italia si svegliassero sarebbe una cosa molto buona!

Oggi la nuova economia si basa su prodotti che vengono dallo sviluppo dell’ingegno, realizzato in linee produttive molto meccanizzate e veloci come, per esempio, l’utilizzo della tecnologia ‘3D printing’, stampanti tridimensionali con le quali puoi produrre un aereo o uno spillo.

La Cina ha capito che avrebbe dovuto sviluppare la conoscenza tecnologica e diventare leader nel’ innovazione e ha puntato sulla formazione e sulla ricerca, investendo cifre enormi. Oggi sono i numeri uno nella realizzazione dei progetti più avveniristici e futuribili e stanno anche vivendo una fase definita ‘New Normal’ in base alla quale si pensa a migliorare la qualità della vita in ogni aspetto. La Cina è un paese visionario con la capacità di realizzare le proprie visioni, ipercapitalista e stabile. Certo ci sono meno libertà civili rispetto all’ occidente ma qui ci abbiamo messo centinaia di anni a conquistarle, loro hanno recuperato il gap economico in pochi decenni.

Ma tra il progetto relativo all’insediamento su Marte e l’ economia del mare si inserisce il calcio. Tra gli obiettivi fondamentali dell’ ammodernamento, infatti, c’è lo sport. Il Presidente XI Jinping, vuole diventare una potenza nel calcio. Un paese di 1 miliardo e quattrocentomila abitanti non può permettersi di restare indietro nello Show mondiale di questo sport, quindi prendono allenatori, tecnici, preparatori e comprano calciatori e squadre. Visto che la Cina ha accumulato grandi surplus economici in questi anni, diversifica gli investimenti e nel pacchetto rientra il calcio che piace molto ai cinesi.

È bene capire che ogni investimento che fanno i cinesi è a lungo termine, piani decennali con aggiornamenti quinquennali. Il loro obiettivo, ora è quello di diventare nei prossimi dieci anni il paese che usa maggiormente il calcio.

L’Italia è un paese che piace alla Cina, anche se dobbiamo recuperare un gap annoso rispetto ad altri paesi, come la Germania che ospitano e fidelizzano moltissimi studenti cinesi. Napoli però esercita grande fascino sui cinesi, oggi se dovessi definire il cinese medio direi che è un napoletano ordinato. Sono molto intraprendenti e hanno il senso della comunità, sono curiosi come noi ma disciplinati.

Per quello che riguarda la SSCN, il Presidente De Laurentiis può essere interessato a quello che sta avvenendo nel sud-ovest del paese. Nella provincia di Sichuan si sta creando il Parco italiano della cultura e dell’innovazione. Non posso dire se De Laurentiis un giorno potrà avere dei partners cinesi ma la Cina è un grande mercato. Se le attività organizzate dal Napoli, in occasione del Capodanno cinese, saranno veicolate bene potranno avere un buon riscontro ma la Cina è immensa.

L’importante è capire che ci si sta riferendo ad un paese molto evoluto e con un grande senso degli affari. Il cinese ha interesse al business il punto nodale è attrarlo con una buona capacità di interazione e un grande e capillare lavoro di marketing anche attraverso l’uso massiccio dei social.”

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La strada che potrà portare il Napoli alla conquista dell’enorme mercato cinese è lunga e complessa ma è stata tracciata, l’importante sarà non spezzare il sottile filo rosso che lega Napoli alla Cina.

Come recita un antica leggenda cinese, ogni uomo nasce con un filo rosso attaccato al mignolo della mano sinistra che lo legherà per sempre al suo destino.

Si ringrazia:

  • Vincenzo Lipardi, Segretario Generale IDIS Citta della Scienza
  • Dottoressa Chiara Romano, China-Italy Copperation Activities International
  • Dottoressa Valeria Grasso, Coordinatrice Operativa Sponsoring Fondazione Citta della Scienza

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