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Finita l’era Tosel: ecco chi è Gerardo Mastrandrea, il nuovo Giudice Sportivo

Cambiano i vertici della Giustizia Sportiva: dopo dieci anni, Tosel lascia la poltrona a Mastrandrea. Finisce l’era del Giudice tanto discusso da tifosi non solo napoletani.

 

E’ una notizia che colpisce a freddo, di sorpresa, quasi clamorosa: Giampaolo Tosel non è più il Giudice Sportivo della Federcalcio, al suo posto arriva Gerardo Mastrandrea. Dopo dieci anni e dieci giorni come Giudice Sportivo, Giampaolo Tosel lascerà la carica, portando con se tante, forse troppe polemiche, legate alla sua figura e che, forse, costituiscono una delle cause di questo inaspettato avvicendamento. Dal caso Sarri-Mancini al “testa a testa” impunito di Bonucci, dalla squalifica di Higuain ad Udine e la sentenza clamorosamente annunciata ai microfoni di Radio Marte, fino all’incredibile tolleranza con cui sono stati trattati cori razzisti ed antisportivi negli stadi di tutta Italia durante il suo “regno”, sono solo alcuni degli episodi controversi che accompagneranno sempre la figura di Tosel alla guida della Giustizia Sportiva. Ma, di certo, il cambio di poltrona rientra perfettamente nel processo di rinnovamento voluto dal Presidente Federale Carlo Tavecchio, di svecchiamento dell’apparato calcistico non solo per quel che riguarda la Giustizia. Un cambio d’assetto che dovrebbe portare mano a mano via gli uomini legati ad una concezione statica del calcio e, nello specifico, cercare di ridurre i tempi biblici dei deferimenti e dei processi.

 

Insomma, una ventata d’aria fresca che, in particolare, fa felici i tifosi del Napoli, spesso in netto contrasto con gli atteggiamenti e le decisioni dell’ex Giudice friulano. Inoltre, Mastrandrea non è una figura totalmente sconosciuta ai tifosi partenopei: romano, 52 anni, ex docente universitario, giudice del Tar, Consigliere di Stato, Capo dell’Ufficio legislativo alle Infrastrutture e Trasporti, è stato il Consigliere che ha emanato la sentenza che ha scagionato il Napoli nel Gennaio del 2013 dall’accusa di responsabilità oggettiva per la mancata combine di Sampdoria-Napoli (2010), tentata dall’allora portiere Matteo Gianello, che coinvolgeva anche Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Mastrandrea ridusse a zero i punti di penalizzazione (ne erano stati chiesti due) per la squadra all’epoca allenata da Mazzarri e ridusse la squalifica per i due difensori partenopei, un caso che ha fatto scuola, perchè la sentenza sfatò il tabù della “responsabilità oggettiva”, dando ragione al club di De Laurentiis contro ogni previsione.

 

Coinvolto nel processo, anche Stefano Palazzi (a chiedere la penalizzazione e la conferma della responsabilità oggettiva) che, come Tosel, lascerà la poltrona in virtù di Giuseppe Pecoraro, ex Prefetto di Roma che Tavecchio voleva insediare già a Gennaio. Nella riunione del Consiglio Federale in programma per stasera, dovrebbe arrivare la ratifica delle nomine che comprendono anche la Corte Federale d’appello (affidata a Giuseppe Santoro) e la seconda sezione della Corte sportiva d’appello (che sarà affidata proprio a Palazzi).

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