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Florenzi-Insigne, che bella la Zemanlandia d’Italia

Emozione per due «Ma volevamo vincere». I talenti azzurri cresciuti dal boemo, applauditi al San Paolo. E poi quel retroscena…

 

NAPOLI – Chissà se ieri, dopo la combinazione-gol dell’1-1, Zdenek Zeman avrà sorriso o magari soltanto sbuffato via impassibile il fumo dell’ennesima sigaretta della giornata. Sì, chissà come avrà reagito guardando in tivvù Lorenzo Insigne inventare per Alessandro Florenzi con la maglia dell’Italia: lui, il boemo, ha provato a metterli insieme nella sua ultima Roma, ma De Laurentiis non prese neanche in considerazione la proposta, e pace e bene a tutti. La Nazionale, però, è un’altra cosa, e così dopo l’esperienza in Under 21 i due amici hanno cominciato a giocare e girare anche con Prandelli. Ed è stato un bel vedere: combinazioni, intesa, personalità, idee. Gemelli azzurri, note dolci, patrimonio. E poi l’abbraccio. L’ultimo della settimana: perché ieri al San Paolo, a casa di un super Lorenzo, erano l’Italia, ma venerdì all’Olimpico, a casa di Alessandro, saranno Roma e Napoli. Gemelli diversi. Che storia. 

MAGIA 24 – E allora, la partita nella partita. Quella che comincia quando i ventiduenni rimettono in piedi, di brio e di estro, una serata cominciata malissimo: Insigne pennella e Florenzi incorna il primo gol azzurro. Al 24′, che per gli amanti della cabala vale un segno: entrambi, infatti, indossano la maglia 24 nel Napoli e nella Roma. Magia di un numero. E di curiosità parallele: quella di ieri, per loro, è stata la quarta presenza in Nazionale. Con una rete a testa nel carnet: a Lorenzo era riuscito in amichevole con l’Argentina all’Olimpico, il regno del compagno, mentre ieri è andata in scena l’inversione di stadi e di gol. 

CHE INTESA – Il pareggio, dicevamo: un bijoux il passaggio, una sentenza il colpo di testa. Ci sei? Ci sono. E così anche al 35′, quando Florenzi crossa da destra e Insigne, dall’altro lato e a ridosso dell’aria di porta, s’inventa un numero alla Maradona: aggancio, dribbling fulmineo di tacco su un armeno ghiacciato e tiro a giro fuori di un soffio. Una volta a Bari, all’epoca del Pescara, fece lo stesso giochino e segnò pure. Vabbè. Che classe, comunque, e che diluvio di applausi (famiglia in visibilio e Benitez soddisfatto in tribuna). Ma non finisce qui: il terzo atto va in scena al 44′, un triangolo di prima che Lorenzino conclude con un tiro (parato) da fuori. Che intesa. 

LE CORTESIE – I due, che tra l’altro si conoscono dai tempi dell’Under 21, parlano la stessa lingua del pallone nonostante dialetti diversi. «Devo ringraziare Lorenzo per quell’assist geniale» , sorride il romano Florenzi. «Sono felice per lui» , risponde il napoletano Insigne. «Peccato per il pareggio» , dicono in coro. E poi, impressioni personali. Comincia il padrone di casa: «E’ stata una grande emozione giocare nel mio San Paolo, ma la vittoria e un gol avrebbero reso la notte perfetta. Ora sogno la convocazione al Mondiale» . Brindisi a metà anche per il collega: «Sono felice per il primo gol, ma purtroppo non è servito a vincere: non è stata la nostra migliore prestazione, ma il risultato è bugiardo. Ora vado a mangiare una pizza, qui è buonissima» . Non ci provare. 

LA SFIDA – Venerdì c’è Roma-Napoli. Parola agli amici di ieri e rivali di dopodomani. L’azzurro Insigne: «Sono fortissimi, ma non credo siano inarrestabili. Chi temo? Totti. No, Benitez non sarà arrabbiato con Prandelli perché ho giocato tutta la partita» . Il giallorosso Florenzi: «Temo Lorenzo, è più forte di Higuain. Sì, ho giocato meno di lui, ma in partite come quella di venerdì conta altro: la voglia, le motivazioni. Sarà una grande sfida. Una battaglia» . In campo: «Ma fuori vogliamo una grande festa» . L’appello ai popoli, sacrosanto, è di entrambi. Al San Paolo, intanto, ha fatto festa Pepito Rossi: «Sono felicissimo di essere tornato anche in Nazionale. Mi sento bene».

Fonte: Corriere dello Sport

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