Editoriale

Gabbiadini cala il poker per il trono del Pipita

L’attaccante bergamasco è stato il grandissimo protagonista dell’amichevole di ieri con il Monaco, 4 reti ad una signora squadra per convincere Sarri e l’ambiente: l’erede di Higuain è lui.


Da Gonzalo a Manolo, due nomi piuttosto spagnoleggianti e quasi da telenovelas, ed è proprio una telenovela quella che ieri può aver trovato l’apice emotivo delle sue puntate. Basta cercare in giro per il mondo il successore di Higuain, esiste già ed ha già la maglia azzurra: Gabbiadini.

L’attaccante ieri ha sfoderato una prestazione straordinaria, 4 gol e 1 assist, più tanti movimenti atti a mettere in pratica gli insegnamenti e le dottrine di mister Sarri. Il tecnico toscano forse si è finalmente convinto che questo Napoli, così come ha sempre detto anche De Laurentiis, non può fare a meno di un calciatore come Gabbiadini, uno dei tre più grandi talenti attualmente in Italia.

Forse il tecnico e il calciatore l’anno scorso non si sono presi subito, e a pelle ci può stare, ma la vera “punizione” lo scorso anno per l’attaccante è stata quella di avere davanti un Higuain nell’anno di grazia, oltre a vederlo segnare a ripetizione in ogni modo e in ogni punto del campo. Difficile trovare spazio per chiunque. Quest’anno le cose potrebbero, anzi devono, andare diversamente con una concorrenza che – con tutto il rispetto per il polacco – adesso si chiama Arek Milik e non più Higuain. Se poi magari il tecnico toscano capisce che una grande squadra non può basarsi solo ed esclusivamente su un unico modulo, e se il calciatore si libera mentalmente da eventuali pesi che ne zavorrano le sue grandi qualità, può nascere qualcosa di straordinario.

Parte o non parte? per molti è stato un vero e proprio pugno nello stomaco nel vedere Gabbiadini ridotto, almeno secondo i rumors di calciomercato, a merce di scambio per un pari-grado come Icardi. Una bestemmia, ovviamente puramente calcistica, privarsi di un calciatore che ha una delle medie realizzative più alte dell’ultimo biennio in Serie A, forse un’indecenza sportiva liberarsi di un talento voglioso anche di recuperare il suo rapporto con la Nazionale, approfittando anche del nuovo CT. Vai Manolo, è la tua grande occasione.

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