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Guai seri per Adriano

Di soprannomi ne avrebbe potuti avere molti, da “Italo” a “Frecciarossa”, giusto per rimanere in ambito ferroviario. Con la palla al piede era un treno. Potente, imprendibile, dalla progressione devastante. E spesso, questa goduria visiva, culminava in un boato, quello emanato da un calcio così potente che dava solo il tempo di memorizzare due fotogrammi: quello dell’impatto della palla col piede e quello con la sfera nel sacco.

Di quell’Adriano, esploso nel Parma guidato dall’ex tecnico della nazionale Cesare Prandelli, non resta più nulla. Un declino senza fine, una discesa libera frutto di fatti che col calcio poco hanno a che fare. Alcool, stile di vita alquanto discutibile. Adriano, in prima pagina per uno dei suoi fantastici gol, non ci è più finito.

Come se non bastasse, nella giornata di ieri, l‘attaccante è stato denunciato dal pubblico ministero dello stato di Rio De Janeiro per traffico di droga e associazione a traffico di droga e rischia 25 anni di carcere (fino a 15 anni il primo capo d’imputazione, fino a 10 il secondo). Per il brasiliano, che è sempre in trattativa per vestire la maglia del Le Havrenon c’è pace e questa nuova accusa potrebbe anche costargli il ritorno al calcio giocato.

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