Calcio&Business

ESCLUSIVA – Il Napoli – Il Trust – Azionariato Popolare

La coincidenza è, da un punto di vista scaramantico, beneaugurale.

 Il 30/10, giorno della nascita di Diego Armando Maradona, per tutti i napoletani, è una data indelebile nella memoria, quasi una festività aggiuntiva e, se in questo giorno nasce, da un’idea della MPO Trustee, società leader in Italia in materia di trust,  anche il primo esempio, un inedito per la Serie A, di supporters trust, cioè azionariato popolare, raccolta fondi per finanziare la squadra del cuore in tutte le fasi della sua attività, la speranza è che abbia un impatto forte almeno la metà della metà di quello che fù Maradona per il Napoli.

I soci della MPO sono tre professionisti napoletani con la stessa passione, il Napoli ed il primo passo, sarà “raccogliere 1 milione di euro per sederci intorno ad un tavolo con De Laurentiis e dire: ecco qui le quote di 10mila tifosi, (la minima è 100 euro l’anno, ndr) siamo un trust, vogliamo darli al Napoli per questo scopo preciso. E in cambio vogliamo una nostra voce nel Cda, in qualità di trust è chiaro”, spiega Simone Forte, avvocato. “Una volta costituito l’ente, non ci saranno più singoli tifosi: nel trust si è tutti uguali, chi versa una somma maggiore non per questo ha un maggior privilegio, non si tratta di un azionariato. Al momento non miriamo a partecipare all’acquisto di giocatori. Piuttosto vogliamo che il trust serva a creare le condizioni per un buon vivaio, che contribuisca alla creazione di un’academy azzurra e per costruire strutture nuove”, precisa Mario Cerriti, altra voce del trio.

Questa operazione, potrebbe essere affiancata, in tempi brevi, anche dal Milan, visto che, non meno di due settimane fa, il Presidente Berlusconi, alla Gazzetta dello Sport, dichiarava: 

Nella visione di Berlusconi, dunque, era contemplato un solo modello, quello da lui perpetuato, con successo ma con enormi sacrifici economici, nel corso dei suoi 28 anni di presidenza, ovvero il mecenatismo. Se, come sostenuto da Berlusconi, una società di calcio, specie se di successo, è strutturalmente in perdita, l’unica fonte di sostentamento è rappresentata dalla ricchezza del suo proprietario, che a sua volta dipende dalle altre attività economiche di quest’ultimo (nel caso di Berlusconi le tv di Mediaset, i libri della Mondadori e i prodotti finanziari di Mediolanum).

Ma questo modo di pensare si infrange di fronte ai bilanci di Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco, tutte e tre società ad azionariato diffuso e ai primi posti non solo nella classifica dei ricavi ma anche del ranking Uefa, come da tabella fonte CalcioeFinanza.

L’idea della MPO Trustee è quindi, potenzialmente valida e vincente, come dimostrato anche da un altro articolo di questa rubrica lo scorso mese di marzo:( https://www.100x100napoli.it/calcio-b/item/4521-società-di-cal­cio-2-0.html)

Il Cro­w­d­fun­ding e l’azionariato popo­lare, pos­sono rap­pre­sen­tare cer­ta­mente il primo passo verso un mag­gior coin­vol­gi­mento della comu­nità alla vita della società spor­tiva e la crea­zione di una

rela­zione sana con i tifosi. Un rap­porto a due vie, per una reale e totale par­te­ci­pa­zione del tifoso alla vita del Club, attra­verso il suo coin­vol­gi­mento in una serie molto varia di atti­vità, da quelle più mana­ge­riali, come la gestione finan­zia­ria, a quelle più pret­ta­mente di pro­dotto e mar­ke­ting, come le ini­zia­tive volte a miglio­rare la cosid­detta match-day experience.

Il Mecenatismo o il ricorre ai fondi ed ai TPO, con l’inasprirsi del Fair Play Finanziario, alla lunga dovranno essere sostituiti da nuove forme di gestione aziendale per una rinascita di un calcio sano pulito e corretto.

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