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In Italia cala l’interessa dei tifosi, ma in Lega si litiga per pochi ‘spiccioli’

Marcello Nicchi Aia

Il portale web “Calcio e Finanza”, ispirato da un’indagine de “La Gazzetta dello Sport”, ha analizzato uno dei principali problemi del calcio italiano: il calo d’interesse.

Proprio ieri Italia Mele, editrice e direttrice di 100×100 Napoli, ha sottolineato il momento delicato che sta attraversando il calcio italiano. (LEGGI QUI).

Calcio e Finanza riportando le cifre del “La Gazzetta dello Sport” mette in evidenza come sia calata dal 27,1% del 2014 al 25,6% del 2017, la percentuale di chi abbia visto almeno un apartita allo stadio.

Così come è destinata a calare dal 72,8% del 2014 al 68,5% del 2017 l’intenzione dei telespettatori di rinnovare gli abbonamenti alle Pay-TV.

Un aspetto questo che potrebbe avere serie ripercussioni sulle casse dei club di Serie A che si suddividono i proventi dei diritti televisivi in base anche ai bacini d’utenza dei propri tifosi.

Attualmente la ripartizione prevede che il miliardo di euro venga ripartito tra i 20 club di Serie A per il 40% in parti uguali, il 30% in base ai tifosi (25% bacini d’utenza e 5% popolazione), 30% secondo i risultati sportivi.

In base a questa ripartizione alla Juve spetta il 25,83%, al Milan il 15,12% , all’Inter il 14,57%, al Napoli il 10,43%, alla Roma il 7,78% e alla Fiorentina il 3,67%. Ci sono però 10 società che non arrivano al 2%.

Le piccole, per aumentare la loro competitività, avrebbero chiesto una ripartizione più equa e avrebbero proposto alle big di aumentare dal 40% al 50% la quota da ripartire in parti uguali e di scendere dal 30% al 20% quella calcolata in base al bacino d’utenza.

Proposta questa non gradita dalle sei big (la Juventus che attualmente incassa 100 milioni di euro ne perderebbe 15) e sarebbe stata la causa della spaccatura nell’assemblea di Lega di Serie A dove Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli e Fiorentina avrebbero abbandonato l’incontro.

Insomma, le casse dei club italiani sono in netta difficoltà rispetto a quelle delle squadre dei campionati stranieri più competitivi, ma si litiga per quelli che alla fine sono ‘pochi spicciolo’.

 

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