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Koulibaly: “Benitez un grande allenatore. Sarri tipico allenatore italiano. Un onore giocare nel Napoli”

Lunga intervista del difensore senegalese a un portale sportivo francese. Kalidou Koulibaly, difensore 24enne del Napoli e della nazionale del Senegal, ha rilasciato un’intervista a FRSerieA, intitolata “Il leone è diventato grande”, durante la quale ha parlato della sua carriera e della sua esperienza nel Napoli: 

“Il Napoli mi ha contattato nel gennaio 2014 su richiesta di Mr. Benitez che mi ha personalmente convinto di andare a Napoli. Non è stato possibile il trasferimento già a gennaio, ma a giugno sono passato in azzurro. La mia scelta non è stata difficile, perchè il Napoli è un grande club con grandi giocatori. Benitez è un allenatore che sente il calcio, lo vive e spesso fermava l’allenamento per spiegare cosa si aspettava da noi e questa è una grande qualità. Lui è un grande allenatore e sono fiero di essere migliorato con il suo aiuto. Benitez è un allenatore europeo, che conosce il calcio europeo e che ci ha trasmesso le sue esperienze portando molti benefici. Sarri non lo conoscevo prima che venisse a Napoli. Lui è un personaggio atipico, me ne sono accorto in ritiro. Lui ama scherzare con i giocatori, ma quando si deve lavorare lo fa al 200%. Lui ha i suoi principi di lavoro che stiamo assimilando, è il classico allenatore italiano che cura molto la fase difensiva. Ciò che li accomuna è la cura del lavoro sulla tattica. 

Napoli è una bellissima città. Amo molto il Castel dell’Ovo. Io sono molto amico di de Guzman, Ghoulam, Mertens e Higuain. Dopo l’allenamento passo le serate in famiglia con Ghoulam. In città è difficile girare perchè i tifosi del Napoli sono molto calorosi e mi fermano sempre per farmi le domande. Maradona nel 2013 ha avuto un’accoglienza eccezionale dai tifosi e ancora oggi la passione per lui è tanta. I tifosi del Napoli sono eccezionali e vestire la maglia azzurra rappresenta un onore e un motivo d’orgoglio. Spero di giocare il più possibile con il Napoli e di vincere qualche titolo”. 

Si ringrazia Alessandro Guerrera per la traduzione dal francese all’italiano.

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