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La crescita è nell’attenzione: a Milano vietato regalare gol

La fase difensiva del Napoli è meno carente di quanto dicano i numeri. Troppi gli errori costati punti in questa stagione.

Le due stagioni di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli sono state caratterizzate da tanti record battuti, due qualificazioni alla Champions League, probabilmente, e un calcio champagne che ha visto in alcune sfumature della fase difensiva il tallone d’Achille che non ha permesso agli azzurri di sollevare un trofeo.

Tralasciando le verità che raccontano i numeri – girone d’andata 15/16 da campioni d’inverno, girone di ritorno 16/17 alla pari con la Juve in caso di vittoria a Milano – e le varie difficoltà che possono essere emerse, il Napoli ha gettato all’aria diversi punti a causa di errori individuali dovuti a cali di concentrazione. “Regali” concessi soprattutto nel secondo tempo, spesso dopo aver acquisito un vantaggio sudato e conquistato con sofferenza. L’ultimo, in ordine di tempo ma non di importanza, quello di Hamsik a Reggio Emilia: dopo il gol di Mertens il Napoli sembrava avviato verso una vittoria fondamentale nella rincorsa al secondo posto, ma l’errore del capitano ha rianimato i neroverdi compromettendo la partita. La partita del San Paolo contro la Roma, di importanza vitale data la classifica attuale, fu caratterizzata da un grave errore di Koulibaly, così come altri ne sono stati commessi contro Benfica, Besiktas, Juventus e Milan. In alcuni casi errori indolori, in altri molto pesanti. La certezza è che per ambire a vincere lo Scudetto, il Napoli deve avere la forza di mantenere l’attenzione per l’intera durata della partita. La cosa più importante è che per pianificare al meglio la prossima stagione bisogna qualificarsi in Champions League dalla porta principale e per farlo bisogna vincere a San Siro e tutte le altre gare che mancano da qui a fine campionato.

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