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La riflessione – Il calcio, quello di una volta, che fine ha fatto?

Il calcio, quello vero, puro, genuino sembra essersi perso per strada.

Non diverte più, lo si guarda solo perché gioca la squadra del cuore, solo perché si è giocata la bolletta ma l’enfasi di una volta sembra svanita.

Prima, ai tempi dei nostri papà, dei nostri nonni, le partite la domenica avevano un altro sapore, si ascoltavano per radio e quello che accadeva in campo lo si poteva solo immaginare, a meno che non si andava allo stadio. Poi sono arrivate le tv e tutto è cambiato. Ora quando vediamo le partite non siamo attenti al gioco, le guardiamo come se dovesse accadere qualcosa.

Riflettiamoci un secondo: oggi i cori razzisti, giocatori che simulano, arbitri che spesso si lasciano influenzare non fanno altro che portare il calcio all’esasperazione. Ai bambini di oggi che mondo sportivo stiamo lasciando? Eppure le regole sulle buone maniere, sull’onestà le si imparano proprio sul campo da gioco ma quando seguono i loro idoli e li vedono fare il contrario allora per loro è una cosa “giusta” perché lo ha fatto il campione. Questo crea un circolo vizioso che non finirà se non ci fermeremo prima noi.

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