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La Serie A le partite da disputare all’estero e nelle feste

Riccardo Silva, 44 anni, presidente e fondatore di MP & Silva, leader mondiale nella distribuzione di diritti televisivi, advisor della Serie A per la commercializzazione delle partite all’estero, si prende la paternità della innovativa idea rivelata dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, di disputare la prima giornata del prossimo campionato di Serie A, in dieci diverse città fuori dall’Italia.

In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il manager, ha confermato di aver sottoposto ai presidenti di Serie A l’idea di giocare il primo turno di campionato all’estero: “Sono stato chiamato per presentare idee e strumenti per valorizzare il calcio italiano all’estero. Finora abbiamo puntato sul miglioramento della qualità del prodotto, arricchendolo anche con una serie di interviste a corredo delle partite. Ma è chiaro che ci vuole dell’altro, il consiglio che ho voluto dare alla serie A è proprio questo. La Nba e la Nfl sono tra le leghe più importanti nel mondo e ad ogni stagione organizzano alcune gare della stagione regolare a Londra, raccogliendo un enorme successo negli impianti, ma anche alla tv.

Si tratterebbe di una innovazione, finora introdotta solo per le finali si Supercoppa, ma, che, secondo il presidente di MP & Silva, “Io dico che una gara ufficiale vale come 100 amichevoli, nelle amichevoli estive disputate all’estero alla fine in campo vanno quasi sempre le riserve e la gente l’ha capito. Una partita vera, invece, raccoglierebbe uno straordinario interesse”.

Soprattutto avrebbe un ritorno economico che alle squadre italiane farebbe molta gola.

Se i presidenti di Serie A decidessero di seguire il suggerimento, il calcio italiano farebbe da precursore, anticipando anche la Premier League, che da anni sta provando a far emigrare un’intera giornata del campionato. «La serie A potrebbe essere il primo torneo a intraprendere un percorso di questo tipo. A mio avviso, è proprio questo il futuro. Se la Lega lo comprende e agisce di conseguenza, si riuscirebbe ad anticipare la concorrenza».

L‘accoglienza da parte dei presidenti dei club di Serie A, a sentire lo stesso Silva, sembra essere stata buona. «L’idea è piaciuta e non soltanto a De Laurentiis. Giusto per rendere l’idea, sono stato io a immaginare un’intera giornata all’estero. Scegliendo, peraltro, le città giuste per le squadra giuste. Ad esempio, alla luce della vasta comunità italiana, Napoli e Palermo potrebbero giocare a New York o in Canada, il Milan a Tokyo e l’Inter a Giacarta».

I problemi da affrontare tuttavia non mancherebbero. «A cominciare dagli ostacoli che ha posto la Fifa, per non trascurare quelli logistici. Ma alla fine credo che si possa risolvere e sistemare tutto. Dipende anche dalla Lega e dalla volontà di battere questa strada sin da subito».

Ma, nei progetti di Silva per il calcio italiano, non c’è solo la possibilità di giocare una giornata di campionato all’estero, ma anche quello di giocare a cavallo delle feste di Natale, come già accade in Inghilterra. «Certamente. La dimostrazione è la Premier League, che viene indicata come modello e che sarebbe ora di seguire per davvero. Durante le feste la gente ha tempo per andare allo stadio o per guardare le partite alla televisione, perché non dargliene l’opportunità? Da anni accade in Inghilterra e i risultati sono straordinari. Nessun altro campionato è ancora andato dietro alla Premier. Se lo facesse la serie A potrebbe raggiungere un grande pubblico anche all’estero».

 

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