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La stagione del Napoli: l’importanza di Reina, l’incolpevole Gabriel e il grazie a Rafael

Il contributo dei portieri nella cavalcata in Champions League. Campionato 2013-14 allenatore Benitez, gol subìti 39. Campionato 2015-16 allenatore Sarri, gol subìti 32. Sarà una coincidenza ma in entrambe le squadre il portiere del Napoli è stato Pepe Reina. Così come potrebbe essere una coincidenza che la scorsa stagione senza lo spagnolo in porta il Napoli ha subìto 54 gol. 

Nessuna fase difensiva può essere al top senza un portiere affidabile tra i pali, neanche quella della Juventus. Reina portiere affidabile lo è sempre stato, perchè oltre ad essere decisivo con le sue parate diventa fondamentale per migliorare il rendimento dell’intero reparto difensivo. Raul Albiol senza Reina a proteggergli le spalle, la scorsa stagione sembrava un difensore da rottamare, alla pari di Koulibaly e Ghoulam. Invece il rendimento dei tre difensori, così come quello di Hysaj e Chiriches, è diventato ottimale grazie anche ai consigli e agli incoraggiamenti che Reina ha “urlato” ai suoi compagni. Non per niente Reina è stato soprannominato il portiere con il Joystick. Quando poi si è aperta qualche falla nel muro difensivo napoletano, ci ha pensato lui personalmente a fermare gli avversari. A volte con i piedi, a volte anche di testa, addirittura anche in tackle, giocando da difensore aggiunto. Qualche errore lo ha commesso come succede a tutti gli umani. Se non fosse stato umano non avrebbe patito oltremisura un risentimento muscolare al polpaccio, che lo ha costretto ad assumere una postura sbagliata con conseguenze anche alla schiena. Ma Reina è diventato napoletano dentro, uno di quei napoletani fieri di appartenere a questa città. Anche giocando soffrendo per il dolore non ha mai voluto tirarsi indietro. Lui ha sempre voluto metterci la faccia rischiando qualche brutta figura pur di non abbandonare chi aveva bisogno del suo carisma e della sua personalità. Proprio a causa di questo problemino fisico il suo rendimento ha avuto un vistoso calo nella seconda parte della stagione. Ma al contrario di chi ad agosto si aspettava Reina in campo al massimo per una ventina di partite, lo spagnolo ha giocato 44 partite, 37 partite in campionato (29 gol subìti), 2 in Coppa Italia (2 gol subìti) e 5 in Europa League (3 gol subìti) 

In campionato solo a Udine si è arreso, affidando a Gabriel le chiavi per chiudere la porta del Napoli. In quella partita la porta è stata spalancata tre volte, non solo per colpa di Gabriel bravo anche a parare un rigore. Il portiere brasiliano arrivato in prestito dal Carpi via Milan, quest’anno ha giocato 1 partita in campionato subendo 3 gol e 3 in Europa League subendo due gol.

Gabriel nelle gerarchie di Sarri ha superato l’altro brasiliano Rafael, quest’anno mai utilizzato ma perfettamente integrato nel gruppo al punto che è stato sempre il primo ad esultare e festeggiare i gol dei compagni. Molto probabilmente la prossima stagione non farà parte più del Napoli. Andrà a giocare altrove dopo aver collezionato 31 presenze in campionato, 1 in Coppa Italia e 10 in Europa League. Soprattutto Rafael andrà via da Napoli dopo aver lasciato l’indimenticabile ricordo della finale di Supercoppa Italiana a Doha contro la Juventus. Le sue parate sui tiri dagli undici metri sono state determinanti per permettere al napoli di vincere il trofeo.

La prossima stagione ci sarà una rivoluzione nel parco portieri a disposizione di Sarri. Una sola sarà la certezza Pepe Reina.

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