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LA STAGIONE: “Un sogno all’improvviso” (2°parte)

Il racconto della straordinaria stagione azzurra culminata col ritorno in Champions.

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Il cambio di modulo ed il doppio 5-0 rifilato al Bruges e alla Lazio, convicono Maurizio Sarri ad adottare definitivamente il 4-3-3: è l’inizio della risalita.

Il Napoli pareggia 0-0 a Modena col Carpi ultimo in classifica, nel turno infrasettimanale, nemmeno il tempo di far ripartire le polemiche che tre giorni dopo già vengono spente. Il 26 settembre gli azzurri battono la Juventus di Allegri al San Paolo per 2-1 grazie ai gol di Insigne e Higuaín, gli azzurri fanno festa e i bianconeri sembrano definitivamente estromessi dai piani alti. Purtroppo non sarà così.

La vittoria con gli odiati rivali di sempre carica squadra e ambiente, gli azzurri infilano altre 6 vittorie consecutive fra campionato ed Europa League: Milan, Legia Varsavia, Fiorentina, Midtjylland, Chievo Verona, Palermo. Il successo con i rossoneri a S.Siro entra nella storia come il più ampio di sempre degli azzurri alla “scala del calcio”, uno 0-4 (con Insigne gran protagonista autore di una doppietta) che umilia letteralmente i rossoneri e dona ulteriore consapevolezza alla squadra. Dato significativo del filotto d’oro: 15 gol fatti ed uno solo subito.

Il 1°novembre il Napoli pareggia 0-0 a Marassi col Genoa, un rigore evidentissimo negato ad Higuaín scatena le prime polemiche arbitrali ma gli azzurri ormai sono nel gruppo di testa: 4°posto a 2 punti dalle capoliste Fiorentina e Inter. La rabbia per il torto subito con i rossoblu diventa energia per la dinamo napoletana: 5-0 al Midtjylland in Europa League (con qualificazione ottenuta con 2 gare di anticipo), vittorie con Udinese ed Hellas Verona in campionato e Bruges battuto a domicilio.

Il 30 novembre al San Paolo arriva la capolista, l’Inter di Roberto Mancini. Il Napoli può completare la rimonta con un sorpasso in vetta e ci riesce: 2-1 grazie ad una doppietta di Higuaín. Dopo 25 anni anni la squadra azzurra torna da sola in testa alla classifica ma Sarri spegne gli entusiasmi: “Non dobbiamo esaltarci troppo. Sul 2-0 per noi siamo andati in confusione mentale, domani farò un cazziatone ai giocatori, non dobbiamo illuderci“. Avrà ragione.

La settimana da capolista fa venire il capogiro agli azzurri e la domenica seguente cadono inopinatamente 3-2 a Bologna e tornano secondi, il pareggio successivo con la Roma a Fuorigrotta (0-0) acuisce la problematica. Il 5-2 al Legia Varsavia ed il 3-1 a Bergamo spazzano le poche nuvole che si erano nuovamente addensate: il Napoli va alla sosta di Natale da secondo in classifica, con il suo bomber capocannoniere della Serie A e con un record mai raggiunto in Europa League di 6 vittorie su 6 gare.

Il 2016 si apre con la vittoria sul Torino (2-1) nella festa dell’Epifania e con un regalo inaspettato e storico pochi giorni dopo. Il 10 gennaio, ultimo turno del girone d’andata, la capolista Inter cade in casa col Sassuolo ed il Napoli, battendo 5-1 il Frosinone in Ciociaria, torna al primo posto e si laurea campione d’inverno. Un risultato eccezionale, quarta volta nella storia azzurra, la prima in 90 anni senza un certo Diego Armando Maradona in squadra.

I calciatori partenopei, memori della sconfitta-Caporetto di 2 mesi prima a Bologna, fanno quadrato e si concentrano per non perdere nuovamente la prima posizione. Arrivano 5 vittorie consecutive in campionato: Sassuolo, Sampdoria, Empoli, Lazio e Carpi vengono annientate con un bottino di 15 gol segnati e 4 subiti.

Nel frattempo gli azzurri giocano anche la Coppa Italia. Il Napoli batte agilmente 3-0 l’Hellas Verona al San Paolo negli ottavi, ma il 19 gennaio si fa battere 2-0 nei quarti a Fuorigrotta dall’Inter, complice anche una formazione volutamente rimaneggiata con 7 titolarissimi fuori. L’uscita di scena dal trofeo tricolore è acuita dalle polemiche del dopo-gara fra Sarri e Mancini, con quest’ultimo che accusa il mister napoletano di razzismo. Sarri fa subito mea-culpa: “Ho chiesto scusa a Mancini, ma certe cose devono restare in campo“, la polemica però terrà banco per molti giorni fra i media nazionali e si risolverà con la pace fra i due tecnici soltanto una settimana dopo.

L’episodio non scalfisce il mister, nè la sua squadra che continua a guardare tutti dall’alto verso il basso. Siamo a metà febbraio, il Napoli è primo in classifica in solitaria da 6 giornate con due punti di vantaggio sulla rediviva Juventus, autrice di un recupero-record con 14 vittorie consecutive. Alla vigilia di San Valentino arriva la “sfida delle sfide” a Torino fra le prime due della classe: il Napoli ha l’occasione di allungare ad un effettivo +6, la Juventus ha quella del sorpasso. Ma questa è un’altra storia…

(continua venerdì 20 maggio)

 

 

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