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Manolas a KKN: “Rapporto bellissimo con Gattuso; con Koulibaly ho giocato pochissimo, normale non trovare l’intesa”

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Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Kostas Manolas, che ha raccontato com’è vivere la quarantena per lui e gli allenamenti che fa.

Il difensore greco è arrivato la scorsa sessione di mercato al Napoli. Di seguito il lungo intervento di Manolas a Radio Kiss Kiss Napoli:

La voglia di tornare in campo è grandissima da parte di tutti. Stiamo seguendo il programma che ci danno staff e mister e siamo tutti pronti a tornare per ripartire dal grande lavoro che stavamo facendo in campo.

Io, come tutti, stiamo facendo il programma che ci da il preparatore di mister Gattuso. Io ho anche un preparatore ed un fisioterapista che mi seguono anche quando non lavoro, per rimanere sempre in forma. Aggiugno anche cose che servono per me, personalmente, per restare sempre in forma.

Ho 28, quasi 29, ho giocato 450 partite ufficiali e posso dire che sono un giocatore maturo. Voglio diventare sempre meglio ed aiutare la squadra a raggiungere gli obietttivi. Ho visto il Napoli tornare a giocare come erano abituati i giocatori ed i tifosi, poi questo virus ha fermato tutto.

Manolas su Gattuso e l’intesa con Koulibaly

Gattuso non si ferma mai, sta sempre in contatto e chiama sempre tutti noi. Questo ci da uno stimolo extra, soprattutto quando si deve rimanere in casa per tutto questo tempo; io non so, ma penso che lo fa con tanti calciatori. Mi sento spesso con il mister, abbiamo una porta speciale dato che abbiamo caratteri simili.

Mi dice di continuare questo lavoro e di spingere e continuare così anche da casa. Ti posso dire che io ho un rapporto bellissimo con il mister, sono il primo ad essere minacciato in allenamento perché vuole prendere il massimo da me ma da tutti i giocatori. Lo sa fare ma vedevo il suo lavoro al Milan e posso dire che ha fatto miracoli lì.

A me non piace la parola leader, leader devono essere tutti. Insigne capitano, Dries che fa più gol… Non c’è per me un leader. Dobbiamo sentirci tutti uguali e nessuno deve essere sopra l’altro e così si aiuta a costruire il gruppo e a fare bene.

Koulibaly, lo vedevo anche quando non ero qui a Napoli, ha fatto cose incredibili anche con Ancelotti. Sono stato sfortunato quest’anno perché ho giocato pochissimo con lui; tutti a dire che non ha funzionato ma noi, insieme, abbiamo giocato pochissimo. Nel calcio vogliamo più criticare piuttosto che dire la realtà.

Neanche ha fatto la preparazione Kalidou che è cominciato il campionato, ed è difficilissimo trovare l’intesa così. Non c’è stato il tempo per farlo. Ovviamente anche per Maksimovic e Luperto posso solo dire grandi parole, Luperto è l’ultimo a mollare negli allenamenti.

La partita contro il Barcellona, Ancelotti e l’appello finale

Il risultato contro il Barcellona ci ha penalizzato perché al primo tiro ha segnato, noi abbiamo sbagliato due-tre occasioni per segnare. Io ci credo ma nel calcio può succedere di tutto, il Barça è una grandissima squadra ma non dobbiamo avere paura di nessuno.

Io per Ancelotti ho da dire solo belle parole. Non si può criticare una persona per i risultati che ha ottenuto e per le squadre che ha allenato. Il 4-3-3 è il modulo che ha usato di più negli ultimi anno e ci credo che è il modulo più congeniale; se giochi con una squadra piccola non cambia molto il modulo usato. Il discorso del modulo è un alibi, abbiamo sbagliato anche noi e dobbiamo guardare anche a quello che abbiamo fatto noi di sbagliato.

Abbiamo cercato di capire la sua filosofia dove abbiamo finito delle grandi partite senza neanche soffrire, come deve essere. Un titolo è sempre un titolo (riguardo la Coppa Italia, ndr). La mentalità cresce così in un gruppo, ogni vittoria ti da fiducia e ti mette in condizione di fare ancora meglio.

Non voglio giudicare la mia stagione, non mi piace giudicare me stesso. Poi, come idolo, ho iniziato il calcio perché mio zio è stato il miglior difensore della Grecia per 20 anni e mi sono ispirato a lui. Certo che avremo più fame, siamo indietro in campionato perché non abbiamo la classifica che merita il Napoli e dobbiamo risalire.

La situazione in Grecia è migliore rispetto all’Italia, abbiamo pochi decessi e pochi contagi. Ci sono meno tamponi fatti ma la situazione è molto meno grave, anche se fai pochi tamponi i decessi non li puoi nascondere e di questo sono contento. Sono sereno per la mia famiglia e sono a casa anche loro come noi.

Dobbiamo avere un attimo di pazienza, io vedo ancora che ci sono molti contagi. Vi prego di restare a casa per il bene di tutti e di tutto il mondo, abbiamo capito che la vita è bella e così facendo si può tornare a vivere la vita come prima. Quando serve una cosa inizi ad apprezzarla.

Dobbiamo fare l’ultimo passo, in modo tale che tutti possiamo tornare a vivere tutti in modo normale.

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