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Maradona: “Dopo 30 anni chiedo scusa a mio figlio”

Le parole del Pibe al termine dello spettacolo “Tre volte dieci”, tenutosi ieri sera al teatro San Carlo.

Dopo 30 anni ti chiedo scusa: non ti lascerò mai più”. Così Diego Armando Maradona ha voluto chiudere lo spettacolo “Tre volte dieci”, andato in scena ieri sera al teatro San Carlo di Napoli. E il ragazzo, nato dall’unione tra il Pibe e la napoletana Cristiana Sinagra, si è alzato, inchinandosi e salutando il pubblico che applaudiva.

È stata una serata di grandi emozioni con le note dei ragazzi dell’Orchestra della Sanità, di risate con Alessandro Siani e Salvatore Esposito (il Genny Savastano della fortunata serie “Gomorra”), di dediche con i videomessaggi di due totem del calcio italiano come Francesco Totti e Alessandro Del Piero, di storia con il grande Gianni Minà, di ricordi con la punizione segnata alla Juve e il “gol del secolo” messo a segno contro l’Inghilterra in quello storico mondiale in Messico del 1986.

L’augurio di Maradona alla città, affinchè riesca a battere la camorra: “Ai ragazzi dico: non prendete la droga, non sparate. I ragazzi dell’Orchestra della Sanità sono l’esempio più grande perché hanno vinto. So che Napoli ce la farà lottando”.

E poi il messaggio ad Aurelio De Laurentiis, presente alla serata: “Al presidente chiedo di vincere, la gente di Napoli ne ha bisogno, abbiamo fiducia in lui. Io non me ne voglio andare, qui sono stato felicissimo, tuttora sto benissimo”. Un assist al patron azzurro per un futuro societario?

E poi il ricordo della madre, dell’amicizia con Fidel Castro e la volontà di non avere a che fare con il nuovo presidente americano Donald Trump: “Non capisco l’inglese e con lui non voglio capirlo”.

La serata si conclude con le rime del rapper Clementino e la dedica a Diego Armando jr.

Provocatorio, ironico, divertente, emozionante. Il solito Diego…

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