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Marino: “De Laurentiis non crea alibi. Comunicazione? Sembra regime di Apartheid”

Pierpaolo Marino ha parlato ai microfoni di Radio Marte sulle parole di Sarri dopo la partita con il Genoa e la pronta risposta di De Laurentiis.

 

“Penso che Sarri volesse semplicemente che si desse la possibilità magari a Giuntoli di parlare dopo la partita. Invece De Laurentiis ha voluto ribadire in sostanza che dopo tutti i soldi che ha speso non ci si può cercare ancora alibi, una volta gli orari delle partite, ora gli arbitri. C’è qualche reminescenza dell’anno scorso, c’è del malessere, la dichiarazione del presidente non solo è chiara, ma anche corretta e responsabile: basta parlare di arbitri, perchè io vi pago e ho speso tanti soldi.

Mi pare strano che De Laurentiis sia dalla parte del ‘Palazzo’, ma è giusto che metta la squadra di fronte alle proprie personalità. Gli allenatori tendono a caricarsi meno di responsabilità, ma pensare che una piazza come Napoli, a maggior ragione dopo tutto quello che ha sepeso, debba arrivare quinti per il solito discorso del fatturato è una mancanza di rispetto, soprattutto verso il presidente che dopo averlo fatto due, tre anni fa, non si è più sbilanciato, ed ha speso tanto. Che poi, il Napoli quando ha vinto lo scudetto non era mica primo nella classifica dei fatturati.

Comunque io devo essere libero di esprimere la mia opinione, che un direttore sportivo non possa parlare, vuol dire che siamo in un regime di Apartheid. La comunicazione è importante per comunicare messaggi alla squadra, all’ambiente, allo stesso allenatore. Sono delle dinamiche che per chi è addetto ai lavori sono chiare. Ovviamente non si deve parlare a vanvera e magari Giuntoli non parla perchè l’anno scorso era al primo anno in A, ma io non avrei mai accettato una cosa del genere”.

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