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A mente fredda. Napoli-Sampdoria in cinque punti

Il Napoli doveva iniziare il 2017 con il piede giusto vincendo la prima gara dell’anno. Lo ha fatto. Il Napoli è stato rimproverato per non vincere mai una partita in maniera “sporca”. Contro la Sampdoria lo ha fatto in perfetto stile Juventus. 

La premessa.  Il Napoli è sceso in campo con le gambe pesanti per il lavoro fatto nella settimana post-natalizia. Quindi bisognava aspettarsi un Napoli non brillante, dopo quanto anticipato da Sarri in conferenza stampa alla vigilia della partita. Messaggio tra le righe non recepito da tutti. In futuro si raccoglieranno i frutti di questo surplus di lavoro atletico natalizio.

  1. Il terreno di gioco. Di solito prima della partita il campo viene bagnato per esaltare la velocità delle giocate, Napoli squadra maestra sotto questo punto di vista. Contro la Sampdoria non è stato possibile per il freddo e per di più il prato non era nelle migliori condizioni. Il campo era lo stesso anche per la Sampdoria? Quando un terreno di gioco non è in perfette condizioni, la squadra che gioca per non perdere è sempre meno penalizzata rispetto a quella che gioca per vincere. Ricordare il passato per giudicare il presente.
  2. L’arbitro Di Bello, bravo a danneggiare entrambe le squadre. Nel primo tempo non ha giudicato da ultimo uomo con relativa espulsione un fallo di Skriniar su Mertens, non ha visto un fallo da rigore su Callejon. Nel secondo tempo con eccessiva severità ammonisce per la seconda volta (ed espelle) Silvestre, dopo aver graziato per tutta la partita Puggioni il cui ostruzionismo ha portato ai 5 minuti di recupero letali proprio per la Sampdoria. Giustizia (Divina) è fatta.
  3. Le accuse di antisportività rivolte a Reina. Giampaolo e la Sampdoria non possono certo dare lezioni di sportività dopo la rinuncia ai migliori calciatori contro la Juventus, rinuncia volontaria e non per necessità come accaduto invece contro il Napoli. Così come non possono dare lezione di sportività i media nazionali che in passato hanno difeso tanti (troppi) attegiamenti delle loro squadre preferite per “giocate” che con lo sport avevano (molto) poco a che fare. Coerenza.
  4. La svolta di Sarri. Con la Samp con un uomo in meno cambia modulo passando a un inedito 4-2-4. Scelta vincente, il Napoli prima pareggia e poi vince. Svolta tattica futuristica.
  5. La Befana vestita da Tonelli. Nella calza della Befana del Napoli non ci sono dolci, ma il piede di Tonelli che regala da vero attaccante il gol-vittoria, fondamentale non solo per i tre punti ma soprattutto per l’iniezione di fiducia per lo stesso Tonelli e per tutta la squadra. Chissà se a maggio amaremo ancora di più questo gol. Sognare si può è gratis.

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