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Napoli-Samp, turnover si/no: fidiamoci di Rafa

Centellinare le forze a seguito di un attento studio ed una scrupolosa osservazione dello stato psico-fisico dei suoi calciatori. E’ questa la formula alla base del turnover attuato da Rafa Benitez ed il suo staff.

Una strategia gestionale osannata, decantata, apprezzata, quando risulta vincente. Criticata, mortificata, bocciata aspramente, quando genera sconfitte.

Una lettura consueta ma decisamente superficiale e banale quella che spesso viene fatta da chi giudica il suo operato.

Il turnover di Benitez è il frutto di una sola parola: professionalità.

Una gestione che può rivelarssi vincente o meno, proficua in termini di risultati sportivi, o meno, ma senza alcun dubbio è stata, è e resterà l’emblema di una grande organizzazione lavorativa che poco spazio lascia all’improvvisazione.

Una metodologia che, salvo una o due unità, davvero non considera calciatori titolari rispetto ad altri considerate riserve. Una scelta gestionale che salvaguarda la mente dei calciatori, mai esaltati (e magari appagati da una posizione di privilegio ed inamovibilità), e mai depressi da una posizione marginale e difficilmente migliorabile.

Un modo di fare che considera la “rosa”, non gli “undici. Una visione “moderna”, futuristica, europea e poco provinciale. In perfetto stile Benitez. Internazionalizzazione. Il Napoli, se vuol continuare a crescere, non dovrà mai abbandonare il desiderio di attuare questo processo.

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