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Pedullà mette in guardia su Sarri: “Clausola del prossimo anno può essere liberazione”

Il giornalista commenta sul suo portale la situazione contrattuale del tecnico al Napoli.
“Non è entusiasmante leggere alcune cose in salsa rosa, da parte di chi aveva invocato l’impiego di Allan infortunato, oppure aveva garantito sul fatto che il contratto di Lorenzo Insigne sarebbe scaduto nel 2018 (sic). Quindi per scrivere cose efficaci uno deve prima essere attendibile e informato. Oltretutto se ci sono quotidiani che fanno la guerra a Maurizio Sarri per il suo modo di vestire (guardacaso tutto nasce dopo una lite con Mancini), si capisce per quale motivo l’appeal con le edicole sia in caduta libera.

Bisogna spiegare una cosa: la rivisitazione di quel contratto per Sarri può essere una liberazione. Aveva un quinquennale con clausola unilaterale, è stato trasformato con clausola bilaterale (otto milioni per chi intende liberare il tecnico, ma soltanto la prossima primavera). Ci spieghiamo: se dovessero continuare questi balletti del nulla, con De Laurentiis che da Madrid ha sparato senza motivo, per Sarri sarebbe una liberazione fare un’altra stagione e poi togliersi dalla scatole. Trovando un club in grado di versare otto milioni di euro, noccioline rispetto alla disponibilità di diverse proprietà (cinesi e non). Ma nelle ultime ore Sarri si sente sempre più innamorato del Napoli: ha stretto un patto con la squadra, un feeling straordinario e con pochi precedenti, la convinzione che la prossima stagione possa essere quella della definitiva consacrazione. E quest’aspetto fa la differenza su qualsiasi altra cosa.

L’esigenza di migliorare un contratto esiste in qualsiasi settore, a maggior ragione se ti sei reso conto di non essere tra i primi cinque più pagati tra i colleghi di serie A. Se ci fosse buon senso, le cose normali non diventerebbero anormali. Per la “Gazzetta dello Sport” la clausola è un vincolo, ma chi stima un allenatore così avrà pazienza un anno e pagherà. La differenza è sostanziale, bisogna coglierla, evitando di parlare di tute. Anzi mettendosi una tuta per non sbagliare alcune cose, evitando di invocare Allan da titolare quando era infortunato. E ricordando che il contratto di Insigne non sarebbe scaduto nel 2018: serve precisione prima di scrivere. E anche prima di leggere le clausole, ammesso che tutti ne siano capaci. Un’ultima postilla: per Sarri quella clausola tra un anno sarebbe una liberazione, impossibile per un allenatore vivere momenti come quelli recenti, spesso da separati in casa. Ma oggi prevale la forte passione calcistica con la squadra, assolutamente ricambiata.

Ora il Napoli ha il dovere di mettere ordine per sempre, alla larga dalle stucchevoli polemiche. Altrimenti, un’altra stagione e poi amici come prima… A proposito: se De Laurentiis proporrà un ricco adeguamento, com’è possibile, magari chiederà di togliere la clausola. Il punto è questo: Sarri accetterebbe con il rischio di vivere un’altra stagione ricca di non sempre opportune esternazioni presidenziali? Oggi Sarri è innamorato pazzo del Napoli, ma sul contratto può succedere di tutto: adeguamento senza toccare la clausola; non adeguamento per restare libero con la clausola tra un anno; eventualmente nuova formulazione con abbattimento di tutto e senza limiti o vincoli. Come finirà? C’è tempo…”


Fonte: Alfredopedulla.com

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