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Rispetto. Tavecchio deve dimettersi, intervenga il CONI

Le dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente della FIGC mettono in dubbio il ruolo super partes che deve avere chi rappresenta tutte le squadre di calcio e non solo le più potenti dal punto di vista economico e mediatico.

A Napoli se ne parla poco. Forse perchè portano maggiori benefici le polemiche sulla vendita dei biglietti di Napoli-Real Madrid. Eppure le dichiarazioni di Carlo Tavecchio presidente della FIGC (non di Inter o Milan) sono gravi e dovrebbero preoccupare, almeno dovrebbero far riflettere, le società e i tifosi di Napoli e Roma:

Milano non può essere assente da un palcoscenico dove, con tutto il rispetto di Roma e Napoli, Torino per ora ha una superiorità organizzativa e in tema di cultura della vittoria”.

Forse Napoli e Roma farebbero volentieri a meno del rispetto di Tavecchio. Se dovesse essere lo stesso che l’attuale presidente della FIGC ha avuto per i calciatori di colore che giocano in Italia, non sarebbe poi così gratificante.

Rispetto. Un termine che nel calcio italiano viene spesso utilizzato per dare spessore ai discorsi di buoni propositi, a questo punto da ritenere di circostanza, di tanti addetti ai lavori.

C’è stato forse rispetto verso il Napoli, la Roma, la lotta scudetto e verso tutto il calcio italiano nella scelta di alcuni allenatori a rinunciare puntualmente contro la Juventus ai loro migliori calciatori falsando “involontariamente” la competitività di Roma e Napoli?

Tavecchio rispetta forse il calcio italiano con l’inopportuno campanilismo che un Presidente della FIGC non può permettersi di avere, invece di preoccuparsi di come fare per rendere il calcio italiano TUTTO competitivo a livello europeo dove non si vince una Champions dal 2010 e una Europa League dal 1999 quando ancora si chiamava Coppa UEFA?

Tavecchio, lombardo della provincia di Como e tifoso dell’Inter, se davvero conoscesse il significato di “Rispetto” dovrebbe tutelare i sacrifici, la programmazione e il bel gioco di Roma e Napoli, quest’ultimo ammirato (e anche temuto) da tutta l’Europa e diventato il fiore all’occhiello del calcio italiano, tranne che per Tavecchio (e alcuni opinionisti televisivi delle Pay-Tv nazionali).

Tavecchio dovrebbe anche ricordarsi che il suo miglior periodo il calcio italiano lo ha vissuto quando anche squadre come Napoli, Verona, Fiorentina, Sampdoria, Lazio e Roma avevano le stesse possibilità delle due milanesi e della Juventus di vincere lo scudetto. Un tripolio nordista non può e non deve essere auspicabile da chi dovrebbe curare gli interessi di tutto il calcio italiano. Soprattutto sarebbe anti sportivo non riconoscere chi riesce a fare meglio delle avversarie. In questi ultimi anni Roma e Napoli hanno saputo fare con merito meglio delle due milanesi.

Ora tocca al CONI e a TUTTI QUELLI CHE LO HANNO VOTATO, verificare se Tavecchio può ancora garantire la giusta imparzialità che richiede il suo ruolo di rappresentante di tutte le squadre italiane, non solo delle milanesi.

Se così non fosse allora il passo successivo sarebbe quello di sollevare Carlo Tavecchio dal suo delicato ruolo di Presidente della FIGC. Il calcio italiano non se lo può permettere di essere rappresentato da certi personaggi.

Almeno in una nazione normale funzionerebbe così…ma l’Italia non è una nazione normale soprattutto quando si parla di calcio.

 

 

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