Scuola di Giornalismo Sportivo

Scuola di giornalismo. Ecco l’analisi delle sfide Mondiali

I partecipanti al corso di giornalismo sportivo diretto da Paolo Del Genio hanno elaborato alcuni articoli relativi alle sfide di questo mondiale.

Alessandro De Mattia

BELGIO – ARGENTINA

SORPRESA MUNDIAL: Una delle note più positive di questo mondiale è sicuramente il Belgio. I Red Devils, guidati dal tecnico Marc Wilmonts, sono andati al di la di ogni più rosea previsione disputando un ottimo mondiale. Nonostante non si sia ripetuto il miglior piazzamento dei mondiali del Messico 86, quando il Belgio si classificò quarto dopo aver perso in semifinale contro l’ Argentina di Maradona, i sostenitori belgi possono essere più che soddisfatti e ottimisti per il futuro della loro nazionale. I Diavoli rossi possono infatti contare su una rosa ampia e molto valida, formata da calciatori giovanissimi ma dal puro talento come Hazard, Mertens, De Bruyne, Lukaku e Courtois.
IL MATCH: L’eliminazione subita contro un Argentina altrettanto forte ma più esperta, può rappresentare un punto di partenza determinante per la maturazione definitiva di questa nazionale. Contro l’albiceleste infatti si è vista tutta l’ inesperienza e l’eccessiva tensione della nazionale belga che solo negli ultimi venti minuti di match ha espresso il suo gioco cercando di recuperare lo svantaggio subito nel primo tempo con un gol di Higuain. Proprio al 90′ c’è stata la migliore occasione da gol creata da Mertens, entrato al 70′, ma non sfruttata da Lukaku.
FUTURO A TINTE ROSSE: L’eliminazione non ha abbattuto l’entusiasmo che ha accompagnato Mertens e compagni durante tutta la competizione mondiale. La squadra di Wilmonts dopo questo mondiale è entrata di diritto tra le favorite di Euro 2016 insieme alla Francia e all’onnipresente Germania. Tra due anni però la nazionale belga potrà contare su una maggiore esperienza e consapevolezza e potrebbe consacrarsi per la prima volta nella sua storia come regina d’ Europa.

Gianfranco Zanfardino

 


Stadio Nacional Manè Garrincha. Nella giovane capitale verdeoro ,Brasilia,è di scena l’ottavo di finale tra Francia e Nigeria. I blues forti del primato ottenuto nel girone E, grazie ai successi nelle sfide contro l’Honduras (3-0), la Svizzera (2-5) e il pareggio contro l’Ecuador (0-0),giungono all’appuntamento con i favori del pronostico. Invece le Super Aquile, impegnate nel girone F dominato dall’Argentina,riescono a superare la concorrenza di Iran e Bosnia.Con 4 punti,3 reti all’attivo e 3 al passivo, gli africani si qualificano più per demeriti altrui ed errori arbitrali (clamoroso il gol annullato a Dzeko) che per proprie virtù . Francia-Nigeria è un incontro piuttosto inedito nella storia del calcio. L’unico precedente risale al 2009 in un’amichevole giocata a Saint-Etienne e terminata a sorpresa 0-1 per la Nigeria, con gol di Akpala. I francesi però nella competizione mondiale non deludono le aspettative. Il 4-3-3 schierato dal ct dei galletti,Deschamps, schiaccia la formazione del ct Keshi inizialmente posizionata con un 4-2-3-1.I transalpini scendono in campo con l’intento di aggredire gli avversari e fare proprio il match. Costruiscono occasioni a ripetizione e più volte esaltano i riflessi dell’estremo difensore nigeriano. A turno ci provano Benzema,Cabaye colpendo la traversa, e Griezmann senza alcuna fortuna, ma al 79’ Pogba sfrutta un errore in uscita di Enyeama, su un corner battuto da Valbuena, e di testa appoggia nella rete l’1-0. È l’episodio che piega le gambe alla resistenza africana. Poi in pieno recupero arriva anche l’autogol del capitano Yobo che chiude la partita. La Francia s’impone 2-0 e vola a Rio de Janeiro per disputare i quarti di finale.

Michele De Luca

ARGENTINA – SVIZZERA

L’Argentina vince e passa il turno. Gli uomini di Sabella superano la Svizzera ed accedono ai Quarti di finale dove incontreranno il Belgio. L’albiceleste fatica non poco per avere la meglio di una Svizzera mai doma e ben organizzata tatticamente. Solo al 118’, e grazie al guizzo dei suoi campioni (assist di Messi e gol di Di Maria), riesce a piegare la resistenza elvetica.
Primo tempo equilibrato – Nella prima frazione di gara regna l’equilibrio. L’Argentina ha il controllo del gioco (60% di possesso palla), la Svizzera si chiude per ripartire. Le occasioni più ghiotte capitano sui piedi degli uomini di Hitzfeld. Al 28’ Xhaka, liberato splendidamente da Shaqiri, trova, sulla strada verso la rete, un Romero reattivo. Dieci minuti più tardi è ancora Shaqiri a liberare Drmic. L’attaccante si invola verso la porta argentina ma, arrivato a tu per tu con Romero, tenta un pallonetto che l’estremo difensore non fatica a bloccare.
Monologo argentino – Nella ripresa gli argentini prendono il sopravvento. La Svizzera fatica a difendersi e non riesce mai ad impensierire Romero. Gli uomini di Sabella concretizzano il possesso palla (66%) e arrivano più volte alla conclusione: saranno 15 i tiri verso lo specchio difeso da Benaglio. Ci proveranno nell’ordine: Higuain con un bel colpo di testa (spettacolare la risposta del numero uno svizzero), Messi con un tiro dal limite che sorvola di pochi centimetri la trasversale, Palacio, ancora di testa, e di nuovo Messi. La porta Svizzera sembra protetta dagli dei. I tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0.
Finale da batticuore – Quando anche i supplementari sembrano volgere alla conclusione, i campioni argentini prendono la scena e al minuto 118 sbloccano la partita. Palacio ruba la sfera ad un Lichtesteiner ormai esterrefatto ed appoggia a Messi. Il talento argentino si sbarazza di Schar e serve Di Maria liberatosi sulla sinistra. Tiro di prima intenzione dell’esterno in forza al Real Madrid e palla in rete. È 1-0. Sembra finita. Non è così. Gli svizzeri non ci stanno. Attingono alle loro riserve nervose più che fisiche e fanno tremare la porta di Romero: Dzemaili, quando mancano pochi secondi al fischio finale, centra il palo con un colpo di testa. È l’ultimo brivido di una partita emozionante. La Svizzera torna a casa a testa alta. Per l’Argentina, che sa solo vincere (4 su 4), continua invece il sogno Mundial.

Mauro Guerrera

La storia dei mondiali. Germania e Brasile hanno scritto molte pagine della storia dei mondiali. Però non ci hanno mai regalato il fascino di una sfida tra Pelè e Beckenbauer, tra Ronaldo e Gerd Muller, oppure tra Romario e Rummenigge. Prima della sfida di ieri c’era stato un solo precedente ai mondiali tra le due squadre. La finale in Corea e Giappone del 2002. In quella partita trionfarono i verdeoro sudamericani. Ma ieri sera la Germania ha scritto un’altra pagina di storia, umiliando il Brasile con un devastante 7a1.

 

 

 

Sarà una rivincita o sarà la bella? I tedeschi in una sola serata, con 223 gol, strappano al Brasile il primo posto nella classifica delle squadre che hanno fatto più reti nei mondiali. Il centravanti tedesco Klose, con 16 reti, supera il brasiliano Ronaldo nella classifica dei migliori marcatori dei mondiali. Mai una semifinale è finita 7a1. Soprattutto la Germania conquista la sua ottava finale. Domenica nel leggendario stadio Maracanà di Rio de Janeiro, proverà a vincere il suo quarto titolo e confermarsi la nazionale europea più titolata. L’avversario uscirà dalla semifinale che stasera si giocherà tra Argentina e Olanda. La finale di domenica potrebbe essere la rivincita di quella vinta dalla Germania di Beckenbaur contro l’Olanda di Crujiff nel 1974. Oppure potrebbe essere la bella contro l’Argentina. Contro i sudamericani, i tedeschi hanno già giocato due finali. Una persa in Messico nel 1986, l’altra vinta in Italia nel 1990. Mai una nazionale europea ha vinto un mondiale giocato in sud-America. Vedremo se domenica la Germania riuscirà a sfatare questo tabù

Luca Salvadori

Argentina-Belgio 1-0: Si sblocca il Pipita, Albiceleste in semifinale

Il massimo risultato con il minimo sforzo. All’Argentina basta un guizzo del bomber del Napoli Gonzalo Higuain per avere la meglio sul Belgio e volare in semifinale, dove il giorno 9 Luglio, incontrerà l’Olanda di Louis van Gaal. Sabella conferma il 4-4-2 con Basanta che prende il posto dello squalificato Rojo sulla corsia sinistra, mentre Demichelis è preferito a Fernandez. In mezzo al campo Biglia invece prende il posto a Gago. Lavezzi e Di Maria sugli esterni con la confermatissima coppia d’attacco Higuain e Messi. Il Belgio di Wilmots risponde con il consueto 4-2-3-1. In avanti è confermato dal primo minuto Origi , con il trio De Bruyne, Hazard e Mirallas, preferito a Mertens, a supporto. A centrocampo il gioco è affidato a Fellaini e Witsel. Nel primo tempo parte meglio l’Albiceleste che spinge subito sull’acceleratore e all’ottavo minuto si porta in vantaggio. La palla arriva in area dopo un rimpallo, il Pipita non ci pensa un attimo e lascia partire un destro fulminante sul secondo palo che batte il portiere Courtois. Il Belgio che dopo quattro gare in cui aveva fatto vedere buone cose e discrete trame di gioco, si arrende al termine di una partita inizialmente rinunciataria. Prova a reagire con De Bruyne pericoloso in due occasioni ma Romero si fa trovare attento. L’Argentina, che alla mezzora perde Di Maria per un problema fisico, non rischia quasi nulla. Prima del riposo Messi ci prova su punizione, con la palla che termina di poco alta. Secondo tempo sempre all’insegna della squadra di Sabella con il solito Higuain che entra in area e lascia partire un missile di destro che si stampa sulla traversa a Courtois battuto. Wilmots prova a cambiare in corsa e getta nella mischia l’altro napoletano Mertens lasciato inizialmente in panchina, l’attacante Lukaku e Palacio sul finire ma il risultato non cambia. Forcing finale dei Diavoli Rossi ma è l’Argentina a sfiorare il 2 a 0 con Messi che in contropiede si trova solo davanti al portiere ma gli calcia addosso da ottima posizione. L’Albiceleste torna a giocarsi una semifinale mondiale dopo ben 24 anni di assenza e dopo che nelle ultime due edizioni del 2006 e 2010 si era dovuta fermare ai quarti contro la Germania. L’ultima semifinale fu nel 1990 vinta ai rigori contro l’Italia allo stadio San Paolo di Napoli. Il Belgio esce per la prima volta nella sua storia ai quarti di finale. Nell’unico quarto disputato nel 1986 ebbero la meglio ai calci di rigore sulla Spagna. Da segnalare anche il record di Courtois che alla 22esima presenza in nazionale subisce la prima sconfitta. Mondiale ormai alle strette finali, con l’obbiettivo della finale e chissà che non si possa arrivare al massimo traguardo.

 



Marco Salvadori


OLANDA – COSTA RICA: KRUL FA VOLARE L’OLANDA IN SEMIFINALE

SALVADOR DE BAHIAArena Fonte Nova: Ci sono voluti i calci di rigore per decidere la quarta e ultima semifinalista del torneo. La sorpresa Costa Rica affronta la corazzata olandese.Per l’allenatore l’unica defezione è l’assenza di Duarte espulso nell’ottavo di finale contro la Grecia. Sin dai primi minuti si ha la sensazione che sarà una partita lunga e impegnativa per i ragazzi di mister Van Gaal. La partita stenta a decollare e i costaricani impostano la partita sul contatto fisico e il contropiede che li hanno portati fino a questo punto del Mondiale. Al 21’ arriva la prima occasione dell’Olanda con la doppia parata di Navas su Van Persie e Sneijder.Superata la metà del primo tempo il possesso palla degli olandesi supera il 70% e vengono completati più di 180 passaggi che per tutto il primo periodo di gioco si rivelano infruttuosi.Al 39’ bella parata del solito Navas su una punizione insidiosa di Sneijder.Curioso episodio accaduto ad un paio di minuti dalla fine del primo tempo:i tifosi brasiliani, forse stufi delle poche azioni da gol e dai ritmi blandi, cominciano ad inneggiare Neymar,reduce dal brutto infortunio causato da Zuniga che ha fatto concludere anticipatamente il mondiale al talento blaugrana.Così si conclude la prima frazione di gioco. A differenza delle altre partite la Costa Rica sembra essere meno compatta e non riesce a ripartire con Bolaños e Ruiz,cioè proprio i due giocatori che hanno fatto la differenza insieme al portiere Navas in questo Mondiale per i centroamericani.Si riparte ma la musica non cambia.I primi 10 minuti si rivelano privi di emozioni.Da segnalare i numerosissimi fuorigioco fischiati a Van Persie e le due azioni costaricane intorno al 75′ che hanno fatto tremare i tifosi orange.All’82 altra grande punizione di Sneijder che si stampa stavolta sul palo.All’84 e al 93’ in pieno recupero clamorose occasioni per Van Persie.La prima se la crea da solo l’attaccante del Manchester United che dribbla due avversari in area e poi con il destro tira addosso al portiere.La seconda invece è una sua conclusione con la palla che colpisce il costaricano Tejeda e poi carambola clamorosamente sulla traversa dopo che sulla stessa azione avevano mancato l’appuntamento con il gol De Vrij e Kuijt davanti alla porta sul cross rasoterra di Blind.Finiscono i minuti regolamentari e i tifosi olandesi cominciano a preoccuparsi di essere l’ennesima vittima del Mondiale fin qui straordinario dei centroamericani.Si riparte ed è ancora il portiere Navas a rendersi protagonista nel bene e nel male su due occasioni olandesi da calcio d’angolo con una parata e con un’uscita a a vuoto.Al 106’ Van Gaal si decide a far entrare Huntelaar che però non combinera granchè.Nel secondo supplementare al 117’ la grande occasione per la Costa Rica:l’attaccante Ureña dopo una bella azione individuale si presenta a tu per tu con il portiere dell’Olanda Cillesen che para la conclusione con la gamba salvando i suoi.Ma le emozioni non sono ancora finite.Perchè al 119’ è Sneijder,con un bellissimo tiro a giro da fuori area a colpire la traversa.È il terzo palo della partita per l’Olanda.A 5 minuti dalla fine del secondo tempo supplementare le telecamere indugiano sul secondo portiere olandese Krul che si scalda a bordo campo con il preparatore.Gli addetti ai lavori cominciano a cercare negli annali una situazione del genere che rimarrà a lungo nella storia del calcio.Entra dunque proprio allo scadere al 120’ il vice portiere olandese perché considerato più bravo del titolare sui rigori. Fischio finale.La Costa Rica è riuscita a portare nuovamente la partita alla lotteria dei rigori ma non avevano messo in conto proprio Krul che parando due rigori risulterà decisivo per l’approdo in semifinale della sua nazionale.

 

 

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