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Serena Salvione, la nuova manager del Napoli

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Il nuovo acquisto di De Laurentiis è societario, ex manager alla Juventus ed in NBA, sarà l’esperta di marketing che esporterà il marchio Napoli in Oriente.

Campana (di Amorosi, provincia di Benevento), 36 anni, laureata in Economia aziendale alla Bocconi con una tesi sullo sport, un passato lavorativo alla Juventus ed in NBA. Questo è l’identikit di Serena Salvione che sarà la nuova manager assunta da De Laurentiis per esportare il marchio Napoli nel mondo. Una donna giovane, già piena di esperienza, capace di imporsi nel suo ruolo in Italia e all’estero lottando contro gli stereotipi che, per sua diretta ammissione durante un suo intervento ad un convegno un paio di anni fa, le donne ancora oggi si trovano ad affrontare, un sistema che “sa che sei più brava, ma fallisce quando poi deve difenderti”. E’ lei che il numero uno del Napoli ha scelto per valorizzare e pubblicizzare al meglio il marchio della squadra azzurra, puntando più all’estero ed ai mercati asiatici che all’interno dei confini continentali e nazionali, intuizione sicuramente favorita dall’andamento generale del mercato, soprattutto calcistico e soprattutto italiano, degli ultimi tempi.

Cresciuta con il poster di Maradona nella cucina di casa e con una madre grande tifosa del Napoli, diventa tifosa della Juventus e corona il sogno di andare a lavorare per la sua squadra del cuore, occupandosi di trattare con gli sponsor e di gestirne la vendita, finchè non sente il desiderio di lavorare all’estero. Detto, fatto, si trasferisce a Londra dopo aver accettato di lavorare nientemeno che per l’NBA, probabilmente l’ente sportivo (ma sarebbe più corretto chiamarlo “azienda”) con più flusso di denaro al mondo. Una vera e propria scuola per Serena, che la fa crescere non solo a livello professionale e che la vede vendere il marchio NBA ad aziende di alto profilo, attraverso eventi sportivi e partnership. A Londra ha inoltre creato una società di marketing, la Footbal Capital Marketing, che si occupa di incrementare la notorietà dei marchi di grandi società attraverso la connessione con eventi sportivi.

Riuscirà a portare nel calcio (ed in particolar modo a Napoli) quel pizzico di americanità che fa si che i tifosi non tornino a casa scontenti quando la propria squadra perde? Certo, stavolta sarà al cospetto di un presidente che non ha mai nascosto le sue velleità a stelle e strisce, proponendo cheerleaders durante gli intervalli e con l’idea della lega europea proprio in stile NBA. Intanto, sono già in atto i preparativi per una tournée estiva in India per l’anno prossimo, per cercare di sfruttare al massimo l’immagine di Hamsik, Reina e compagni anche laddove la passione per il calcio è in forte aumento.

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