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Serie A polarizzata come non mai: le big viaggiano, quota salvezza bassissima

La quota Champions League rischia di essere molto elevata, la Serie A sembra spaccata in due.

Diversi tecnici, ultimo in ordine di tempo Maurizio Sarri, hanno evidenziato la elevata competitività di questa Serie A in testa. Con il campionato che ha da poco oltrepassato il giro di boa, si possono iniziare a fare delle proiezioni in tal senso. La Juventus ha vinto il titolo d’inverno a quota 45 punti, ben 4 in più rispetto al Napoli campione d’inverno 2015/16. Un dato che fu poi stravolto dalla straordinaria cavalcata dei bianconeri, vincitori poi dello Scudetto. Il Napoli terminò a quota 82, appena davanti alla Roma (80). Impressionante il distacco dalla quarta in Serie A, l’Inter, che terminò a 67 punti, seguita da Fiorentina (64) e Sassuolo (61). Il Carpi abbandonò la Serie A nonostante 38 punti conquistati, con l’Udinese prima delle salve a 39 insieme al Palermo.

Mentre sembra essersi assottigliato il distacco tra le prime tre e le altre in questo inizio di campionato, è aumentata a dismisura la forbice tra le ultime tre e le altre. Segnali di una polarizzazione del campionato che, per certi versi, non fa bene a nessuno. Se la competitività ritrovata di Lazio e Milan può essere un elemento positivo, risulta sconcertante che a metà campionato sia già, di fatto, terminata la lotta per restare in Serie A. Ad oggi, eseguendo una proiezione dai dati di metà campionato, vediamo che la quota per un posto in Champions League rischia di essere veramente alta. I 37 punti del Milan dopo 19 partite giocate in proiezione sono 74, ben sette in più rispetto all’Inter quarta lo scorso anno. Lazio e Milan sono molto vicine al Napoli ora terzo solitario. Parla chiaro anche il cammino di Juventus e Roma. I giallorossi rischiano di ripetere l’eccezionale cammino del Napoli 2015/16, chiuso a zero titoli. 82 i punti in prospettiva, pur sempre otto in meno rispetto ai 90 della Juventus (considerati i 45 conquistati in 19 partite). Terribile invece la prospettiva in zona salvezza, con una lotta che non condizionerà la lotta per l’Europa, in quanto già chiusa. Il Pescara ha conquistato sul campo 6 punti in 20 partite (da addizionare ai 3 ottenuti a tavolino contro il Sassuolo), ultimo dietro a Crotone (9) e Palermo (10). Ad oggi, la quota salvezza è a 21 punti. L’Empoli (18 punti) ha quindi con tutta probabilità creato un distacco incolmabile tra se e le tre in zona retrocessione. 8 punti sono una cifra impossibile da recuperare mantenendo il ritmo di Pescara, Crotone e Palermo.

Sarri ha ragione, in questa Serie A è impossibile fermarsi senza conseguenze ad alti livelli. Alla luce di questa consapevolezza, la partita di domani sera acquisisce un peso specifico ancor maggiore. Alla Lega il compito di aumentare la competitività delle zone meno nobili della classifica, anche al fine di mantenere la regolarità del campionato.

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