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A tutta tattica: Napoli-Juventus 0-1

La sfida tattica tra Sarri ed Allegri è stata vinta dal tecnico bianconero. Vediamo insieme come.

 

 

La Juventus interrompe l’imbattibilità del Napoli in Serie A che durava da oltre nove mesi (QUI l’articolo di 100×100 Napoli) grazie al gol del solito Higuain che concretizza una delle rarissime occasioni che i bianconeri hanno avuto durante l’arco di tutta la partita. Un catenaccio che ha funzionato alla perfezione quello messo in campo da Allegri che smentisce i pronostici della vigilia e porta in campo la squadra con un 4-3-2-1 con Buffon in porta; De Sciglio, Benatia, Chiellini e Asamoah in difesa; Matuidi, Pjanic e Khedira a centrocampo; Douglas Costa e Dybala alle spalle del redivivo Higuain, risorto dopo l’intervento alla mano. Sarri risponde con il solito modulo, con i soliti giocatori con l’unica eccezione (ovvia) di Mario Rui a sinistra al posto di Ghoulam infortunato e out per il resto della stagione.

Proprio le scelte di Allegri hanno determinato il risultato. Infatti, dopo un avvio in cui il Napoli è sembrato poter mettere paura alla Juventus, i bianconeri hanno impostato il loro assetto difensivo chiudendo spazi e ossigeno alla manovra azzurra. Dybala (o uno a scelta tra i mediani) in costante marcatura di Jorginho, copertura ossessiva delle corsie laterali con Douglas Costa ad arretrare sulla linea dei centrocampisti e Matuidi a scalare sulla fascia sinistra nel centrocampo di un vero e proprio 4-4-1-1 in fase di non possesso. Tutto questo ha contribuito ad intasare gli spazi e a rendere la manovra del Napoli lenta e prevedibile, costringendo gli azzurri a cross o lanci a cercare lo scatto degli attaccanti, facilmente letti e neutralizzati da una difesa schiacciante fisicamente rispetto ai brevilinei a disposizione di Sarri.

Il gol arriva sfruttando una palla persa ed il conseguente contropiede, con Insigne che rinuncia ad inseguire Douglas Costa dopo aver sbagliato il passaggio d’imbucata per Mertens, Mario Rui si perde Higuain e Koulibaly stringe troppo su Costa (già marcato da Albiol) e si dimentica dell’attaccante argentino che mette in rete il gol dell’1-0. Proprio le ripartenze sono state le uniche armi a disposizione della Juventus per offendere il Napoli che ha insistito con il possesso palla senza riuscire a trovare soluzioni alternative al proprio sistema di gioco. Solidità difensiva, copertura degli spazi con 11 uomini nella propria trequarti e spirito di sacrificio da parte di uomini dalla spiccata propensione offensiva come il già citato Douglas Costa, così Allegri ha battuto il bel gioco del Napoli, dimostratosi poco lucido e poco capace di trovare alternative. Determinanti inoltre le scelte del tecnico juventino, con più di un uomo disposto a scalare su Jorginho, bloccando la fonte di gioco azzurra e costringendo il Napoli a giocare con i difensori centrali, così come la scelta di inserire Matuidi che ha dato gamba, forza fisica e dinamismo coprendo sia centralmente che, come detto, allargandosi sulla fascia.

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