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A tutta tattica: Napoli-Juventus

Le certezze di Sarri contro i dubbi di Allegri, Napoli-Juventus potrebbe avere risvolti tattici imprevedibili. Proviamo a capire la gara impostata dai due allenatori.

 

 

Inutile stare a fare chiacchiere da bar, sia Sarri che Allegri giocheranno per vincere. Le parole della vigilia servono a poco se non a cercare di destabilizzare l’ambiente: il Napoli con una vittoria salirebbe a +7 sulla Juventus mentre in caso di sconfitta resterebbe comunque avanti di un punto; i bianconeri non possono permettersi di perdere ulteriore terreno e restare dietro di 4 punti non può essere considerata un’opzione visto il ritmo degli avversari. Si giocherà per vincere, per questi motivi, se non bastasse la rivalità sportiva e la scia emotiva che circonda questa gara.

Quel che c’è da capire in realtà dal punto di vista tattico riguarda l’assetto della Juventus. Allegri nella lista dei convocati (che possiamo rileggere QUI) ha escluso Howedes e Mandzukic per problemi fisici e già si sapeva che sarebbe mancato Lichtsteiner, presente invece Higuain, così come Cuadrado, non al 100%. Il Napoli chiaramente porterà in campo la miglior formazione possibile e l’unico ballottaggio dovrebbe riguardare quello tra Mario Rui e Maggio, con conseguente sposamento o meno di Hysaj da destra (suo ruolo naturale, se dovesse giocare il portoghese) a sinistra (se dovesse invece giocare un Maggio in grande spolvero). Per il resto si va verso la conferma della formazione-tipo, con il centrocampo formato da Allan-Jorginho-Hamsik. Anche la partita che imposterà il Napoli appare chiara alla vigilia: ritmi alti, pressing forsennato a caccia del recupero immediato del pallone, sfruttamento delle fasce per creare superiorità e ricerca del controllo totale della gara e del possesso palla. Questo, se Sarri non dovesse smentirsi giocando invece una partita guardinga e d’attesa, volta a far scoprire la Juventus, consapevole e forte del primato in classifica.

Posto che il Napoli giochi al suo solito modo (e che spot sarebbe per il calcio italiano una gara giocata a viso aperto da entrambe le squadre) non resta da capire in che modo giocherà Allegri. Come riferimento, se dovessimo fidarci delle parole del tecnico bianconero, l’unica partita da considerare per un confronto può essere quella contro il Barcellona. In quell’occasione la Juve ha cercato di fare densità in mezzo al campo, cercando di bloccare le linee di passaggio degli avversari e di non subire gli attacchi sulle fasce. A tale scopo, sarebbe indicato il 3-4-3 con cui Allegri si sente notoriamente più al sicuro. Buffon tra i pali, Barzagli, Chiellini e Benatia in difesa, De Sciglio e Alex Sandro rispettivamente a destra e a sinistra a fare in fase di non possesso una linea a 5 difficile da scavalcare. A questo punto, la Juve bloccherebbe spunti di gioco sulle fasce, dove gli azzurri ci hanno abituati a vedere continue infilate e sovrapposizioni. Il centrocampo potrebbe essere formato da Pjanic in regia affiancato da Khedira, con il supporto dei giocatori di fascia o dei due esterni d’attacco, più trequartisti in realtà, che potrebbero essere Dybala e Douglas Costa a supporto di Higuain. Il tutto, se l’attaccante argentino sarà della partita. Altrimenti un’opzione sarebbe quella di Cuadrado come punta. Ma il colombiano può essere determinante a partita in corso se messo al posto di De Sciglio per spaccare la resistenza di un Napoli stanco o disattento, così come potrebbe essere un’arma da impiegare nel trio d’attacco.

Insomma, tante le variabili da considerare e siamo sicuri che Allegri non farà trapelare nulla se non a pochi minuti dall’inizio della partita. Quel che possiamo prevedere è che sarà una gara guardinga da parte della Juventus, attenta in fase di non possesso, con la punta centrale a pressare i difensori azzurri e i due esterni a chiudere le linee con il centrocampo ed i laterali di centrocampo a pressare in avanti o a chiudere gli sbocchi sulle fasce esterne. Il tutto, per poi ripartire con efficacia e rapidità al momento della conquista del pallone. Il Napoli dovrà essere abile a gestire il ritmo e a lavorare ai fianchi la Juventus con pazienza e attenzione, cercando di mandare fuori giri il pressing bianconero mischiando le carte in tavola e sfruttando i duelli in mezzo al campo, soprattutto con il tridente d’attacco che dovrà essere disposto al sacrificio durante tutta la partita. Una volta superato lo sbarramento iniziale, si possono creare i presupposti per essere pericolosi approfittando della superiorità numerica ottenuta con gli inserimenti dei centrocampisti e la sovrapposizione dei terzini.

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