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A tutta tattica: Napoli-Milan 2-1

Analizziamo tatticamente la vittoria degli azzurri al San Paolo contro la squadra di Montella.

 

 

Vince il Napoli al San Paolo dopo una partita sofferta che ha visto il Milan non solo per lungo tempo in partita, ma addirittura mettere in difficoltà gli azzurri per gran parte del secondo tempo, trovando il gol del 2-1 nel recupero. Montella conferma la squadra prevedibile alla vigilia, con Musacchio, Romagnoli e Bonucci davanti a Donnarumma, Kessiè, Locatelli e Montolivo a centrocampo con Borini largo a destra e Bonaventura a sinistra, Suso dietro a Kalinic. Sarri schiera i titolarissimi con la sola eccezioni di Mario Rui, ovviamente titolare dopo l’infortunio di Ghoulam.

Nel primo tempo per i rossoneri Suso si allarga molto a destra per facilitare anche il lavoro difensivo di Borini che in fase di non possesso arretra sulla linea difensiva trasformando il 3-5-2 in un 4-5-1. Ma questa mossa, utile in teoria per coprire le sfuriate di Insigne, non sortisce gli effetti sperati visto che è proprio su quella fascia che il Napoli sfonda continuamente. Complice sicuramente la poca predisposizione difensiva di Borini, è determinante il lavoro di Mertens ed Insigne che si accentrano arretrando spesso verso il centrocampista ed il portatore di palla, portando la difesa del Milan a seguire i loro movimenti e liberando la corsia di sinistra dove Hamsik e Mario Rui si infilano continuamente. Il pressing rossonero in ogni caso è efficace a tutto campo, ma la bravura degli azzurri è quella di far girare rapidamente il pallone e creare spazi sfruttati con i lanci in profondità. Uno di questi, di Jorginho, trova Insigne in posizione regolare, che si presenta davanti a Donnarumma e segna l’1-0 al 33′.

Il secondo tempo parte come era finito il primo, con il Napoli che sull’onda dell’entusiasmo mette sotto i rossoneri creando occasioni grazie alla grande qualità nel fraseggio. Il Milan cambia pelle già nel finale di prima frazione quando Suso è uscito per infortunio e al suo posto entra Andre Silva. Con questo cambio Borini è più libero di attaccare a destra e soprattutto acquistano senso i tanti lanci lunghi a cercare le punte che, a questo punto, trovano una torre di peso e qualità come il portoghese che vince moltissimi duelli contro i difensori azzurri. Difatti, il Napoli si stanca e il Milan cresce, lasciando la stessa intensità nel pressing del primo tempo e rischiando di pareggiare. Fino al gol di Zielinski al 73′ che viene imbeccato da un passaggio geniale di Mertens e finalizza nel migliore dei modi il contropiede. Ma il Milan non si ferma e continua ad attaccare. Il recupero aiuta la verve dei ragazzi di Montella che trovano il gol del 2-1 con Romagnoli al 91′, che colpisce al volo su un pallone ribattuto e batte Reina. E’ il modo migliore con cui il Milan punisce i tanti, troppi errori del Napoli che, fortunatamente per gli azzurri, non sono costati punti importanti per la corsa scudetto.

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