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A tutta tattica: Napoli-Shakhtar

Dopo la sconfitta dell’andata, gli azzurri dovranno assolutamente trovare la chiave tattica giusta per battere gli ucraini.

 

 

Quinta giornata su sei ed è già partita da dentro-fuori quella di questa sera al San Paolo tra Napoli e Shakhtar. La qualificazione agli ottavi di Champions in palio ed una sconfitta da vendicare e non solo dal punto di vista del risultato, per Sarri, ma anche dal punto di vista tattico. La partita di Kharkiv ha messo in mostra uno Shakhtar assoluto pardrone del campo che ha dominato gli azzurri nel primo tempo meritando alla fine la vittoria. Fonseca è riuscito tra le mura amiche a trovare tutte le armi giuste per annullare il gioco del Napoli, facendolo correre tanto (e male) tra le proprie linee senza riuscire a portare un pressing efficace. Stasera sarà necessariamente diverso, il Napoli non ha altra scelta se non vincere e si approccerà alla partita in modo totalmente diverso. Andiamo a vedere quindi quali possono essere le chiavi tattiche da una parte e dall’altra.

Sarri non ha alternative dal punto di vista del gioco, l’ha detto anche in conferenza, il Napoli dovrà essere aggressivo a caccia della vittoria e per forza di cose dovrà esporsi al contropiede. I dubbi di formazione sono pochi, ma ci sono: Koulibaly è squalificato e Makismovic e Chiriches si combattono il suo posto; Mario Rui a sinistra ha fatto bella figura contro il Milan, ma è stato nuovamente sostituito a partita in corso e i problemi di fiato non sono ammessi in una partita del genere, quindi Maggio scalda i motori. A centrocampo sarà il solito terno al lotto: Hamsik sicuro del posto, poi i dualismi da decidere tra Diawara-Jorginho e Zielinski-Allan. Probabile si opti per Diawara e Zielinski, Mario Rui e Chiriches perchè velocità e dinamicità saranno fondamentali per avere la superiorità a centrocampo contro i due mediani dello Shakhtar e per ripiegare immediatamente quando gli ucraini tenteranno il contropiede. Si prospetta una serata di lavoro extra per Insigne e Callejon che dovranno essere bravi a non restare in mezzo tra i terzini e gli esterni d’attacco ucraini.

Fonseca sembra avere invece il coltello dalla parte del manico. All’andata le armi con cui ha vinto la sfida sono chiare: possesso palla insistito, terzini larghi, esterni d’attacco a dare ampiezza, sovrapposizioni e verticalizzazioni. In questo modo lo Shakhtar è riuscito a chiudere il Napoli in una gabbia da cui non è riuscito ad uscire. Probabile che in questa si accenuterà ancora di più il possesso palla della difesa per fare in modo di attirare la pressione del Napoli anche sul portiere, liberando in questo modo i due mediani dalla marcatura. Quindi doppia opzione, passaggio sui mediani per continuare il possesso oppure verticalizzazione verso gli esterni d’attacco per lanciare l’azione offensiva e tenere a quel punto le mezze ali del Napoli a metà tra il pressing ed il ripiegamento difensivo. In questo modo si creerebbe una superiorità numerica potenzialmente letale per il Napoli.

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