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Un calcio alla pessima cultura italiana

La crisi lavorativa mondiale, ma quella italiana su tutte, attraversa un momento durissimo. Licenziamenti uno dietro l’altro. Proprio come nel calcio. Con al differenza che i cittadini comuni rimangono disoccupati, alla guida delle squadre rimaste senza Trainer, invece, se ne assume subito un altro. Li si assume si, ma gli si consegna tra le mani un fardello da posizionare appena sopra le spalle. Un fardello che, risultato negativo dopo risultato negativo, diventa sempre più pesante. Il non riuscire a sostenerlo più porta dritti all’esonero.

Noi crediamo la forza di un Mister di calcio, dando per scontata, almeno ad altissimi livelli, una specifica competenza tattica, sia da ricercare nella serenità, nella capacità di tenere unito il gruppo, nel saperlo adeguatamente motivare, nel saper tirare fuori il meglio dai calciatori che si hanno a disposizione. Detto questo, crediamo il Mister possa riuscire a fare ciò se sente realmente (e non solo attraverso fasulle dichiarazioni di facciata), la piena fiducia della società. E allora evviva il Benitez di Liverpool, evviva una leggenda come Alex Ferguson al Manchester Utd. Perchè in Italia non è così? Perchè in Italia di seguito a due sconfitte si costruiscono mille teorie accusatorie contro l’allenatore in questione? Perchè lo stesso allenatore, qualora dovesse riuscire a superare brillantemente il momento negativo viene incensato magari smentendo e smontando le accuse che gli erano state rovesciate addosso?

E’ proprio ciò che è accaduto a Rafa Benitez negli ultimi quindi giorni. Sconfitta di Bergamo, una debacle. Tutto e tutti in discussione: Il modulo, le posizioni in campo, le scelte di mercato, le scelte relative al turn over, addirittura notizie fondate secondo cui Benitez avrebbe potuto lasciare a fine stagione. Le due importantissime e successive vittorie contro Milan e Roma hanno cancellato tutto: il modulo è perfetto, le posizioni azzeccate, perfette le scelte degli undici e, soprattutto, Feeling perfetto tra De Laurentiis e Benitez che lascia presagire finanche un matrimonio lunghissimo tra i due. Eccessi signori. Eccessi di cui ormai sinceramente siamo stanchi. Lo ripetiamo da tempo, il giudizio sul Napoli va dato a 360° considerando il trend dei partenopei nel corso degli anni, non lasciando condizionare l’andamento di quest’ultimo da una sconfitta, seppur sonora, o da un acquisto di mercato fallito (o potenzialmente fallito visto che in questa città molti non hanno nemmeno la pazienza di aspettare e vedere cosa accade). Questa cultura, tutta italiana, è dura a morire, dura come un pallone di calcio gonfio a dismisura. Attenzione però. Quello che conta davvero, rischia seriamente di sgonfiarsi….

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