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Varriale: “Calendario? C’è prima il preliminare. Juve favorita per lo scudetto. Hamsik? Manca solo una cosa…”

Enrico Varriale

Enrico Varriale ha parlato ai microfoni di Radio Marte del nuovo calendario di Serie A, degli allenatori italiani, della griglia di partenza e di Marek Hamsik.

“Io sono della scuola che i calendari contano poco, perchè devi giocare contro tutti. Però il Napoli ha un calendario tutto sommato equilibrato, ci sono squadre che hanno un inizio molto più in salita. La partita più importante il Napoli ce l’ha prima, nel preliminare, perchè poi ci sarà eventualmente la Champions. Ad ottobre ci saranno una serie di appuntamenti importanti e rischiano di impattare con gli impegni di Champions.

Senza nulla togliere agli allenatori stranieri che sono arrivati in italia, seguendo a mio parere una moda-Mourinho, credo che non si possa smentire il fatto che gli allenatori italiani sono i migliori. Da Conte a Ranieri, fino a Capello hanno dimostrato in tutto il mondo che la scuola italiana è la migliore. Ora ci sono molti allenatori bravi nel nostro campionato, alcuni di loro destinati a club importanti in Europa e dove c’è grande disponibilità economica, tra questi anche Sarri a mio parere. La Serie A non è il campionato più bello del mondo, ma è tatticamente il più difficile e si vede quando si va ad allenare all’estero, basta guardare Conte.

Il Napoli non è favorito per lo scudetto. E’ la Juventus, campione in carica e che sta facendo una grande campagna acquisti. Il Napoli ad oggi è una delle squadre che lotterà per entrare nelle quattro di Champions League ed è in pole position nelle inseguitrici, ma la Juventus ha perso Bonucci e ha preso Douglas Costa e Bernardeschi. Il Milan ha speso già tantissimo, l’Inter farà ancora dei colpi. Il Napoli dalla sua non ha problemi di assemblaggio, ma la favorita è la Juventus.

La scelta di Hamsik può essergli costata qualcosa a livello di vittorie, ma lo colloca in un tempo diverso da quello che viviamo. Oggi ci sono calciatori che cambiano procuratore per cambiare squadra, lui l’ha cambiato per non cambiarla. Ha mostrato non solo attaccamento alla maglia, ma è sempre più uomo simbolo del Napoli ed ha avuto una crescita esponenziale che si è evidenziata dall’arrivo di Benitez. Manca solo una cosa per coronare questo viaggio e renderlo una delle storie sportive più belle da raccontare”.

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