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Violenza negli stadi e la certezza della pena. La differenza tra l’Inghilterra e l’Italia di Tosel

In Inghilterra la tolleranza zero ha permesso di vincere la battaglia contro i tifosi violenti.  L’assalto dei tifosi del West Ham al pullman del Manchester United, ha fatto alzare nuovamente l’allerta hooligans in Inghilterra. Negli ultimi anni la violenza legata al calcio è stata praticamente debellata grazie al pacchetto di misure adottate dal governo Tatcher negli anni ottanta.

La “Lady di ferro”, così era soprannominata la Tatcher, è stata la promotrice di una serie di provvedimenti preventivi e restrittivi, come ad esempio la creazione di celle all’interno dello stadio e la possibilità di processare per direttissima i violenti. Ma il vero fiore all’occhiello è il “Crimistoppers”, grazie al quale in questi ultimi anni è stato possibile catturare oltre 17.000 tifosi violenti.

Il Crimistoppers mette a disposizione dei cittadini un numero verde per  denunciare, in maniera anonima e senza successivi coinvolgimenti, situazioni di pericolo e anche persone sospette. Proprio grazie al Crimistoppers sarà possibile procedere all’identificazione e all’arresto dei teppisti del West Ham che hanno assalito con un fitto lancio di bottiglie il pullman del Manchester United lo scorso martedì 10 maggio. 

Per chi verrà riconosciuto colpevole, oltre le severe misure penali previste dalle istituzioni inglesi, verrà adottato dallo stesso club del West Ham il Daspo a vita.  

Da quando sono state adottate queste misure anti-hooligans, l’Inghilterra ha dimostrato di avere due certezze: quella della pena e che l’arresto dei violenti è solo una questione di tempo. In Inghilterra è stata scelta la politica della tolleranza zero e non c’è Tosel che tenga, con le sue squalifiche rese ridicole e inutili dalla sospensiva della pena che puntualmente sta accompagnando le squalifiche inflitte ad alcuni settori (sempre i soliti) degli stadi italiani.  

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