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Zapata: “Mi piacerebbe restare qui, non mi spaventa la concorrenza. Napoli non è una città pericolosa, mi trovo benissimo”

Duvan Zapata è in ritiro con i compagni di squadra ma il suo futuro non è ancora deciso. Spesso la società ha ribadito di volerlo trattenere perché l’attaccante ha grandi margini di crescita e la volontà dello stesso giocatore è quella di restare.
Al Corriere del Mezzogiorno Duvàn ha rilasciato una lunga intervista, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

Duvàn e il suo futuro. «La mia volontà sarebbe quella di restare in questa società e giocarmi tutte le carte per conquistarmi un posto da titolare. Questo club rispetto ad altri è speciale perché ha il calore dei tifosi e la passione di questa gente mi emozionare. Così succede anche in Sud America. Il mio futuro non posso deciderlo solo io. Se a decidere fossi solo io, non avrei dubbi ma decide Benitez. Vorrei avere più spazio ma saprò conquistarmelo».

Poi si sofferma sulla concorrenza. «Michu è forte, lo conoscevo quando era allo Swansea ma io guardo a me stesso per ciò che posso dare al Napoli. Mi piacerebbe giocare qui anche il prossimo anno, se si creassero le condizioni adatte. La presenza di Higuain? È un campione, ma ci sono tante partite da giocare». 

In questi giorni di ritiro a Dimaro, Duvàn si sta mettendo in mostra in allenamento: «Sto facendo esercizi specifici per la mia stazza grossa, per dare il massimo devo giocare con continuità».

Zapata torna anche sulla scorsa stagione e al mercato estivo che poi lo portò a Napoli: «I miei procuratori mi parlarono di un interessamento del Sassuolo, ma quando si fece avanti il Napoli non ebbi dubbi e scelsi di venire qui. Volevo fare un’esperienza in Europa, lontano dal mio Paese. In passato feci anche un provino con il West Ham e un altro con il Queen Park Rangers in Premier, ma non avevo il passaporto comunitario». 
 
Infine, una difesa senza tentennamenti della città contro chi la reputa pericolosa. Zapata mostra un prezioso bracciale di diamantini che porta al polso e dice: «Questo a casa mia non potrei portarlo senza correre rischi, qui invece non mi accade nulla. Se si ragionasse così allora in Sudamerica nessuno potrebbe più vivere. A Napoli mi trovo benissimo»

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