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Allenatore che vince non si cambia, ma si contesta

Sono sempre di più gli allenatori presi di mira dai propri tifosi, malgrado i trofei vinti

“Noi vogliamo vincere”, questo è il legittimo slogan di tutte le tifoserie delle squadre di calcio. Ma in questi ultimi anni, sembra che a un allenatore non basti più portare in trionfo una squadra. 


In Italia l’esempio è quello di Rafa Benitez. Una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, non hanno messo il tecnico spagnolo al riparo dalle critiche. Quest’anno il Napoli è ancora in corsa per vincere la Coppa Italia, l’Europa League e per conquistare la qualificazione in Champions. Per una squadra dalla bacheca alquanto vuota come quella azzurra, dovrebbe essere motivo di soddisfazione, eppure a sentire i tifosi non sembra sia così. Però Benitez  ha già vissuto una situazione del genere. Prima di sedersi sulla panchina della città partenopea, aveva preso la guida del Chelsea in una situazione catastrofica. Vincere l’Europa League e risollevare le sorti dei blues in campionato fino alla qualificazione in Champions, non sono bastati all’ispanico per evitargli la contestazione dei tifosi londinesi.

Uscendo dai confini nazionali, le cose non vanno meglio in Spagna. La scorsa stagione ha guidato il Real Madrid alla conquista della tanto desiderata “decima” Coppa dei Campioni,  inseguita per dodici anni dai madridisti ma arrivata solo con Carlo Ancelotti in panchina. Ma l’impresa del tecnico italiano sembra che già sia stata dimenticata. Ieri dopo la sofferta qualificazione ai quarti di finale della Champions, Ancelotti è stato oggetto di una clamorosa contestazione da parte dei tifosi, con tanto di fischi e richiesta di dimissioni.

Il calcio non è mai stato uno sport che ha fatto della riconoscenza il suo motivo di orgoglio, ma a quanto pare il  “Noi vogliamo vincere”  non basta più.

Articolo di Mauro Guerrera

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